mezzanotte
meżżanòtte s. f. [comp. di mezzo1 e notte] (pl., poco com., meżżenòtti o meżżanòtti). – 1. a. In geografia astronomica, l’istante della culminazione inferiore del Sole in un dato luogo, cioè l’istante del passaggio del Sole al meridiano inferiore di quel luogo; in partic., m. vera, se l’istante del passaggio è riferito al Sole vero, m. media, se è riferito al Sole medio; m. civile, in un dato luogo, l’istante (corrispondente alle ore 24) in cui si ha la mezzanotte media al meridiano centrale del fuso orario al quale il luogo appartiene. Con altro sign., sole di m., il fenomeno per cui il Sole, durante il suo ciclo di rotazione apparente diurna attorno alla Terra, non scende, per i punti situati entro le calotte polari, al di sotto dell’orizzonte, restando quindi visibile per tutte le 24 ore, in partic. a mezzanotte; tale fenomeno dura sei mesi ai poli (dall’equinozio di primavera a quello d’autunno per il polo Nord, viceversa per il polo Sud), riducendosi gradatamente nella durata per le zone più lontane dai poli stessi (fino al solo giorno del solstizio per i punti situati sui circoli polari). b. Nel linguaggio com., il termine indica sempre la mezzanotte civile (salvo correzione nei paesi che applichino l’ora legale): è m., m. in punto; m. e mezzo; l’una, le due dopo m.; verso m., o verso la m.; anche per indicare i colpi dell’orologio: suona, batte la m.; è scoccata ora la mezzanotte. 2. Nord, settentrione, come punto cardinale (è meno com. del suo opposto mezzogiorno).