mezzatinta
meżżatinta s. f. [da mezza tinta] (pl. meżżetinte). – 1. In genere, tonalità di colore non ben definita, intermedia tra il debole e il forte, tra il chiaro e lo scuro: gonna, camicetta in m.; quest’anno sono di moda le m.; è un pittore che ama le mezzetinte. In senso fig., con riferimento allo stile, tono medio, effetto attenuato: pagina, racconto ricco di mezzetinte. Con questi sign., anche in forma staccata: mezza tinta. 2. In pittura, il tono di passaggio tra quello in luce e quello in ombra nell’oggetto raffigurato. 3. Nelle arti grafiche: a. Procedimento di riproduzione fotomeccanica, usato nella stampa tipografica di fotografie e disegni, consistente nel ricavare, tramite un retino, un cliché (cliché a m.) in cui l’immagine risulta scomposta in numerosissimi punti, più o meno addensati e più o meno profondamente incisi (per raccogliere maggiori o minori quantità di inchiostro), in modo da riprodurre fedelmente il chiaroscuro dell’originale. b. Tecnica d’incisione, detta anche mezzotinto o maniera nera (v. maniera, n. 2 d).