micidiale
agg. [der. di micidio, aferesi ant. di omicidio; cfr. l’ant. omicidiale]. – Che dà la morte. Anticam. riferito a persona (anche come sost., sinon. quindi di omicida, uccisore, assassino): i Bianchi ritenne presi quella notte, sanza paglia e sanza materasse, come uomini m. (Compagni); Amor, ad esser micidial piatoso T’invita il mio tormento (Cino da Pistoia); non volere divenire m. di chi mai non t’offese (Boccaccio). Oggi solo riferito a cosa, che reca o è capace di recare la morte, che ha effetti mortali: armi m.; veleno m.; un colpo m.; il suo pugno è m.; clima m. per gli Europei; insetticida m. per le mosche, per le zanzare. Spesso iperb., di cosa assai nociva o che comunque rechi grave molestia: cibi m. per lo stomaco; esalazioni m.; un fetore m.; letture m. per lo spirito; anche, che deprime, che stanca grandemente, che riesce impossibile da sopportare, e sim.: fatiche m.; un caldo m.; frase, risposta m.; la sua ironia è m.; anche, scherz., di persona: quella donna è m., chiacchiera sempre; che uomo m., non fa che sparlare degli altri! (con lo stesso sign.: ha, o è, una lingua micidiale). Con sign. meno negativo, straordinariamente efficace: un tiro m. all’incrocio dei pali, un rigorista micidiale. ◆ Avv. micidialménte, non com., in modo micidiale: colpire micidialmente; anche scherz.: una conferenza micidialmente noiosa.