migliore
miglióre agg. [lat. mĕlior -ōris, compar. di bonus «buono»; cfr. meglio]. – 1. È il compar. di buono, molto più com. del compar. regolare più buono in quasi tutti i sign. dell’aggettivo (esclusivam. più buono, però, per indicare la fondamentale bontà d’animo soprattutto nei rapporti con altre persone: lo ritengo più buono di te; ha un animo più buono, e sim.; o quando ci si riferisce al comportamento più o meno tranquillo dei ragazzi, alla disciplina degli alunni in classe, e sim.: vediamo chi di voi sarà più buono). Può essere modificato da avverbî: appena, un po’, assai, molto, infinitamente migliore; preceduto dall’art. determ. ha valore di superl. relativo: è il m. di tutti noi. a. Con riguardo alle qualità morali: frequentare i compagni m.; l’educazione deve tendere a far m. gli uomini; premiare le m. azioni; devi tenere una condotta m.; credo che abbia le m. intenzioni del mondo, ecc. Con sign. affini: avere miglior carattere, m. indole, più dolce, più mite; è la miglior pasta d’uomo del mondo. b. Con riguardo alla capacità, all’abilità, alla valentìa: è il nostro m. impiegato; ci mancano gli operai m.; è il m. avvocato della provincia; nessuno può essere miglior giudice di te; si crede m. di tutti; gli alunni m., i più bravi, quelli che traggono maggior profitto dallo studio; i poeti, i pittori, gli scultori, i musicisti m., di un’epoca, quelli che hanno raggiunto l’eccellenza nella loro arte; i m. scrittori, con lo stesso senso, oppure anche coloro che sono giudicati più corretti nell’uso della lingua e che hanno raggiunto maggior perfezione di stile (diverso perciò da i maggiori). Analogam., con riferimento ad animali o cose che siano meglio rispondenti allo scopo cui devono servire: per la caccia, non c’è un cane m. di questo; terreno m., più fertile, che rende di più; la mia vista è m. della tua; questo mi pare il metodo m., la miglior soluzione; aver m. argomenti, più validi ed efficaci. c. Con riguardo al valore intrinseco, al pregio, alla distinzione per particolari qualità: gente della m. società; indossare l’abito m.; i libri m.; scegliere i passi m. di un autore, quelli di maggior valore artistico; acquistare un vino, una stoffa m.; gli è stata assegnata la stanza m. dell’albergo; questi sono i posti m. della platea; la parte m. è toccata a lui. d. Di qualsiasi cosa che, per qualche motivo, si consideri più soddisfacente di altre analoghe: ottenere un giudizio m., un miglior voto, un miglior posto in classifica. Con riferimento a condizioni fisiche: oggi hai un aspetto m.; m’è parso di m. umore; essere in m. condizioni di salute, d’animo, di spirito. e. Con valore più soggettivo: essere in m. compagnia, più piacevole; comprare a prezzo m., più conveniente; offrire a condizioni m., più vantaggiose; attendere un’occasione m., più opportuna; rimandare a tempo m., o a miglior tempo, a un momento più adatto, più propizio; sperare in tempi m., più prosperi, più fortunati; i giorni m. della sua vita, più lieti, più sereni; nella stagione m., più clemente. f. Con valore genericam. superlativo: ha agito nel miglior modo possibile; è partito con i m. auspici; gli fece le m. accoglienze; ti faccio i miei m. augurî, ecc. g. Con sign. partic., miglior vita, la vita dell’al di là (in quanto ritenuta superiore e per alcuni aspetti preferibile alla vita terrena); soprattutto nella frase passare a miglior vita, morire (oggi per lo più eufem. o scherz.); con lo stesso sign.: da quel dì Nel qual mutasti mondo a miglior vita (Dante). h. Talora ha il senso di «maggiore»: la miglior parte dei filosofi (Leopardi); non ci riuscirei con la m. buona volontà del mondo. i. ant. Il braccio m., il destro (in quanto è il più forte): Olivier c’ha di sopra il miglior braccio, Sì che si può difender con la spada (Ariosto); Argante ... Sovra ha il braccio m. e sotto il manco (T. Tasso). Sesso m., il sesso forte: Oreste ..., unico germe a me del miglior sesso (V. Monti), unico figlio maschio; poiché a voi negato Prole han finor del miglior sesso i Numi (Alfieri). 2. Sostantivato, come superl. relativo: a. Riferito a persona, colui che, per qualche singolo aspetto o sotto ogni aspetto, è superiore a tutti gli altri, soprattutto al plur.: premiare i m.; seguire l’esempio dei migliori. b. ant. Con valore neutro, sottintendendo un sost.: scegliere, prendere il m., scegliere la via più utile o vantaggiosa, la soluzione più conveniente; o col sign. di meglio, nelle espressioni per lo tuo, per lo suo m. e sim.: non volere stanotte essere ucciso costì; vattene per lo tuo migliore (Boccaccio).