mina1
mina1 s. f. [dal fr. mine (con tutti i sign. che seguono), voce di origine celtica]. – 1. a. ant. Miniera: ove si cava l’oro Là tra’ Pannoni o ne le m. ibere [= iberiche] (Ariosto). Anche, galleria di miniera, e, per estens., cunicolo sotterraneo scavato dagli assalitori di una fortezza per penetrare in essa, o dai difensori per fare una sortita. b. In zoologia, sono dette mine le gallerie scavate dalle larve di alcuni insetti (i cosiddetti minatori delle foglie) nel tessuto parenchimatico delle foglie. 2. Nella tecnica mineraria e delle costruzioni, cavità (detta propr. foro o fornello o camera di mina), aperta artificialmente con appositi utensili, manuali o meccanici, nella quale si colloca e si fa esplodere, mediante una miccia, una carica di esplosivo opportunamente intasata, allo scopo di spaccare e abbattere rocce e murature. Nel linguaggio com., anche la carica di esplosivo che in questa cavità viene intasata: fare, preparare, caricare la m.; dare fuoco alla m.; far scoppiare o far brillare una m.; sventare una m., annullarne o ridurne gli effetti creando uno sfogo d’aria; m. progressive, ottenute allargando le fratture naturali della roccia con cariche preparatorie al fine di ottenere il distacco di un blocco integro di roccia; m. a fornello, costituite da una camera sotterranea collegata all’esterno da una galleria di piccola sezione con andamento a zig-zag, in modo che l’intasamento risulti il più efficace possibile; m. di scuotimento, quelle realizzate con minori quantità di esplosivo e con opportuna disposizione dei fori al fine di provocare la fessurazione della roccia senza proiezione di frammenti in prossimità di luoghi abitati. Malattia delle m., intossicazione acuta da gas di esplosione alla quale vanno soggetti i minatori che rientrano nelle gallerie dopo il brillamento delle mine, e che si manifesta con cefalea, dispnea, vertigini e sim., per scomparire in breve tempo con l’esposizione all’aria aperta e l’inalazione di ossigeno. 3. a. Nella tecnica militare, ordigno bellico costituito essenzialmente da una carica di esplosivo che, innescata da dispositivi di vario genere, esplode immediatamente o con un ritardo prestabilito al verificarsi di determinate circostanze: m. antiuomo, quella che, opportunamente occultata (per lo più nel terreno), viene fatta esplodere da chi accidentalmente la calpesti oppure inciampi, tirandolo, in un apposito filo collegato al percussore dell’ordigno; m. anticarro, analoga al tipo precedente, ma nella quale il peso che agisce è quello, molto maggiore, di un carro armato o di altro veicolo; m. subacquee, ordigni che, posati o lanciati da unità navali di superficie o subacquee oppure da aeromobili, giacciono sul fondo oppure restano sommersi a una prefissata profondità (opportunamente ancorati) per poi esplodere per contatto con uno scafo (m. a urto) o per prossimità (m. a induzione, o a influenza, magnetica, acustica, ecc., a seconda del tipo di grandezza fisica rilevato dai sensori dell’ordigno e quindi capace di innescare la carica). Con espressione ellittica, contromisure mine, l’insieme delle operazioni navali tese a sventare la minaccia delle mine (v. cacciamine e dragaggio). Guerra di mina, l’insieme delle azioni offensive e difensive consistenti nello scavare e nel minare gallerie o cunicoli proprio sotto le opere di fortificazione, praticate fino a tutta la prima guerra mondiale. b. Nel linguaggio polit. e giornalistico è talvolta usata, in senso fig., l’espressione mina vagante, per indicare un fatto, una situazione, un problema che rappresenta una minaccia latente, e che può improvvisamente acutizzarsi sconvolgendo gli equilibrî esistenti: la questione degli abusi edilizî rappresenta una m. vagante per la giunta comunale. 4. Sottile cilindro di grafite, o di altra materia adatta, che viene incluso nel cannello di legno della matita o si inserisce in apposito portamina.