minchione
minchióne s. m. e agg. [accr. di minchia], pop. – 1. s. m. e agg. (f. -a). Persona sciocca, priva di furberia, eccessivamente semplice e credulona; è soprattutto usato come titolo di spregio e di rimprovero: sei proprio un m.; è un bel m.; sei stata una gran m. a dargli retta; quando uno non riesce ad acchiappare la fortuna è un m., questo si sa (Verga); quanto sei m.!; che uomo m.!; come si fa a essere così minchioni? Locuz. particolari: fossi m.!, per esprimere deciso rifiuto relativamente al fare una cosa che si risolverebbe in danno proprio; fare il m., fingersi stupido, far finta di non capire, per proprio tornaconto; rimanere come un m., restare male, a mani vuote, beffato o danneggiato; ogni fedel m., tutti, anche quelli che hanno meno intelligenza: ogni fedel m. lo capirebbe; ogni fedel minchione A voi s’inchina (Giusti). 2. agg., non com. Sciocco, insulso, balordo, detto di cose: discorsi, ragionamenti m.; è uno scherzo m., una beffa minchiona. ◆ Dim. minchioncino, minchioncèllo; accr., non com., minchioncióne; pegg. minchionàccio.