miniera
minièra (ant. minèra) s. f. [dal fr. minière, der. di mine: v. mina1]. – 1. Complesso costituito da un giacimento di minerali di interesse industriale e dall’insieme delle opere e attrezzature necessarie per lo sfruttamento del giacimento stesso (nel caso di minerali utilizzati prevalentemente per le costruzioni edilizie, stradali e idrauliche, il complesso è detto più spesso cava; per i minerali liquidi e gassosi, come per es. petrolio e metano, si usano di preferenza termini quali pozzo, campo, ecc.): m. di minerali metalliferi, di carbon fossile, di ferro, di zolfo, di salgemma, di diamanti; l’ingresso, i pozzi, le gallerie di una m.; esplorare, sfruttare una m.; coltivazione di una m., il complesso di lavori necessarî per l’abbattimento del minerale (v. coltivazione); per definizione giuridica, è considerato miniera anche il giacimento d’acque minerali e termali. Con questa accezione più ampia, le miniere in Italia sono per legge sottratte alla disponibilità dei privati e assegnate al patrimonio pubblico indisponibile dello stato o delle regioni (che possono affidarne con concessioni amministrative lo sfruttamento ai privati), mentre le cave e le torbiere possono essere lasciate alla libera disponibilità del proprietario del fondo, a condizione che le sfrutti regolarmente. 2. In senso fig., fonte abbondante, copiosa: quest’opera è una m. di notizie utilissime; è un uomo di molto spirito e una m. inesauribile di barzellette; quella ragazza è una m. d’idee. 3. ant. Filone metallifero, o anche minerale, sostanza minerale: acque povere, o ricche, di miniera.