minimetro
minìmetro s. m. [comp. di mini(mo) e -metro]. – Strumento di vario tipo usato nella meccanica di precisione per misurare piccole dimensioni lineari (per lo più spessori); è generalm. impiegato come comparatore, per cui il termine è spesso considerato sinon. di questo; m. a orologio, consistente in una punta mobile i cui spostamenti verticali sono amplificati da un sistema di ruote dentate e dentiera e da una vite senza fine, mentre la lettura è fatta su di un quadrante tipo orologio la cui scala consente di apprezzare 0,01 mm; m. meccanico, in cui l’amplificazione del moto per la lettura dello strumento è ottenuta mediante leve, o leve e ingranaggi, formanti una catena cinematica: consente di apprezzare fino a 0,001 mm; m. a colonna di liquido, che consente di apprezzare spessori fino a 0,0025 mm, in cui l’amplificazione del moto è dovuta alle oscillazioni di una colonnina liquida (opportunamente colorata) contenuta in un tubicino di diametro calibrato, superiormente aperto e inferiormente comunicante con una vaschetta chiusa da una membrana: il campo di tolleranza è delimitato da indici orizzontali che traguardano il tubicino.