minio2
mìnio2 s. m. [dal lat. minium «minio, cinabro», voce di origine iberica]. – 1. Termine che, fin dall’antichità e ancora nel medioevo, ha indicato, con qualche oscillazione, diversi composti di colore rosso, tra cui principalmente l’ossido salino di piombo (Pb3O4), che si presenta di solito in masse terrose e, puro, come una polvere pesante di colore per lo più aranciato (ottenibile anche artificialmente per riscaldamento del piombo in atmosfera ossidante), largamente usata per la fabbricazione di cristalli al piombo, di vernici antiruggine, e anche in cosmesi (per cui il termine è stato usato, in passato, come sinon. di belletto). Con partic. specificazioni, indica correntemente altri composti chimici: m. di ferro, polvere rossa, ossido di ferro impuro di silice e silicati, che si ottiene per macinazione di varî minerali di ferro e si usa per preparare vernici ricoprenti per legno e ferro; m. di alluminio, pigmento ottenuto da bauxiti ricche in ossidi di ferro. 2. Altra denominazione del cinabro (solfuro di mercurio, HgS) di colore rosso vivo, molto usato per ornare gli antichi codici, ma anche per dipingere e per eseguire pitture murali: dipingere a minio; l’arte del m., la miniatura.