mirabile
miràbile agg. [dal lat. mirabĭlis, der. di mirari «ammirare, meravigliarsi»]. – 1. Degno d’ammirazione, che desta grande ammirazione: virtù, valore m.; con pazienza, con diligenza m.; con m. prontezza di spirito, con m. sangue freddo; splendore, bellezza mirabile. Di persona: studioso m. per dottrina, per sapere; fu m. per il coraggio, per la santità, per l’abnegazione dimostrata; vidi venire la m. Beatrice (Dante); il mirabil frate prese poi una gran croce ch’era appoggiata a un pilastro, se la inalberò davanti (Manzoni); dottor m. (comunem. in lat., doctor mirabilis), epiteto del filosofo e scienziato ingl. Ruggero Bacone (sec. 13°), così detto per la sua vasta dottrina. Meno com. di cose concrete e materiali: opera, monumento mirabile. 2. Che è causa di meraviglia, di stupore, perché grande, straordinario, fuori del comune, o perché strano, inusitato: parvemi sentire un m. tremore incominciare nel mio petto (Dante); fu cosa m. quanto frutto partorissero questi divini consigli alla vita mortale (Leopardi). Spesso sostantivato con valore neutro: il m. è appunto questo; soprattutto in espressioni esclam.: è davvero m.; m. a dirsi, a udirsi. Letter., con valore attivo, che produce cose meravigliose: Credendo far, come farà per certo, Con l’annello m. tal prova, Che ne fia il mago e il suo castel deserto (Ariosto). 3. Con accezioni partic.: a. In chimica, sale m. (o sale di Glauber, o anche semplicem. glauber), il solfato di sodio con 10 molecole di acqua di cristallizzazione, presente in natura come minerale, la mirabilite. Sale m. perlato, il bisolfato di sodio, con 12 molecole di acqua di cristallizzazione. b. In biologia, rete m., v. rete, n. 2 a. ◆ Avv. mirabilménte, in modo mirabile, in modo magnifico: riuscì mirabilmente a sfuggire; un’opera mirabilmente eseguita; anche, grandemente, perfettamente, spec. in tono generico ed enfatico: se ne giovò mirabilmente; i due colori s’intonano mirabilmente.