mirato
agg. [propr., part. pass. di mirare, con il senso di «preso di mira», cioè «puntato, scelto come preciso obiettivo»]. – Genericam., rivolto a un punto o a uno scopo preciso, precedentemente fissato o individuato, seguendo quindi un programma o un criterio non casuale. In partic.: a. Nel linguaggio medico, con riferimento a indagini, controlli, analisi condotte in base a criterî valutativi che abbiano polarizzato l’attenzione in un ambito clinico ben definito, soprattutto per la ricerca di elementi che possano accertare o escludere l’esistenza di un fatto patologico sospettato. b. Nel linguaggio tecnico, con riferimento a macchine o apparecchiature espressamente progettate in vista di una particolare applicazione. c. Nel linguaggio burocr., con riferimento a sovvenzioni, contributi e sim. accordati secondo uno scopo accuratamente programmato. d. Con accezione un po’ diversa, in diagnostica, detto di intervento, per lo più bioptico, eseguito su organi interni per via endoscopica, e perciò sotto diretto controllo visivo.