miseria /mi'zɛrja/ s. f. [dal lat. miseria, der. di miser "misero"]. - 1. [mancanza di ciò che è necessario per vivere, cui conseguono squallore e senso di desolazione: una vita di m.] ≈ bisogno, indigenza, (lett.) inopia, (non com.) meschinità, (region.) micragna, povertà, privazione, ristrettezza, stento. ↔ agiatezza, agio, benessere, (lett.) dovizia, (lett.) opulenza, ricchezza. ↑ lusso, sfarzo. ● Espressioni: cadere (o finire o ridursi) in miseria ≈ fallire, finire (o ridursi) sul lastrico; pop., mannaggia (o porca o, volg., puttana) la miseria [esclam. di disappunto] ≈ accidentaccio, accidenti, acciderba, caspita, dannazione, diamine, maledizione, (pop.) mannaggia, perbacco. 2. (fig.) [stato d'infelicità, di desolazione e di avvilimento spirituale: nessun maggior dolore Che ricordarsi del tempo felice Ne la m. (Dante)] ≈ afflizione, disperazione, infelicità, prostrazione, sconforto, tristezza. ↔ contentezza, felicità, gioia. 3. (fig.) [spec. al plur., manchevolezza, debolezza morale o intellettuale: riconoscere le proprie m.; Dio abbia pietà delle nostre m.] ≈ bassezza, grettezza, meschinità, piccineria, pochezza. ↔ grandezza, nobiltà. 4. (estens.) [quantità irrisoria, cosa esigua e di scarso valore: ho comprato quel mobile per una vera m.] ≈ bazzecola, inezia, minuzia, nonnulla, (lett.) nullaggine, quisquilia, (fam.) scemenza, (fam.) sciocchezza.