mob
s. m. inv. Riunione improvvisata, che si organizza mediante una convocazione a catena inoltrata su siti Internet o tramite messaggi di posta elettronica, durante la quale i partecipanti compiono un’azione collettiva. ◆ Una email s’aggira per Manhattan. E la folla, «the mob», ne segue ogni clic, ogni rimbalzo, come seguirebbe i capricci di un guru lunatico e fascinoso: senza motivo, perché qui sta il bello nell’ultima dissennata fissazione della città sempre insonne. «Sei invitato a far parte del Mob, il progetto che crea inspiegabili affollamenti a New York per dieci minuti o meno. Per favore, inoltra questo messaggio a un’altra persona che pensi possa unirsi a noi»: (Goffredo Buccini, Corriere della sera, 21 giugno 2003, p. 15, Cronache) • L’occasione è data dall’anniversario del 19 giugno 2003, quando si svolse a New York il primo mob della storia in un grande magazzino, per questo è stata decisa l’organizzazione di un’iniziativa internazionale. (Stampa, 19 giugno 2004, p. 18, Cronache).
Dall’ingl. mob (‘folla, moltitudine disordinata’).
V. anche flash-mob, smart mob.