moderato
agg. [part. pass. di moderare]. – 1. a. Di cosa o di manifestazione, contenuta entro giusti limiti, e in genere non eccessiva: un’allegria, una gioia m.; una m. severità; richieste, esigenze m.; fare uso m. del vino, dei liquori; i suoi prezzi sono sempre m.; procedere a velocità m.; cuocere a m. calore. b. In musica, didascalia che prescrive un movimento alquanto lento (aggiunto ad allegro, andante, ecc., ne prescrive un’esecuzione sostenuta e poco mossa; più rara è, nel caso di andante moderato, l’accezione inversa, cioè un movimento più mosso, meno lento dell’andante). 2. a. Riferito a persona, che si tiene lontana dagli eccessi: essere m. nel mangiare, nel bere, nelle proprie pretese. Usato assol.: un uomo m., uno spirito m., equilibrato, che sa trovare la giusta misura, che non cede all’impeto, alla violenza; analogam., di ciò che esprime tale equilibrio: il suo discorso è stato assai moderato. b. In politica, di chi si mantiene in una posizione di centro, lontano da ogni estremismo, ma in realtà su posizioni tendenzialmente conservatrici; anche, di ciò che è proprio di tale atteggiamento: idee, opinioni, tendenze m.; fare una politica m.; partito m., in senso storico, partito politico, costituitosi in Italia nel Risorgimento e assurto a posizione di rilievo per opera di C. Balbo, M. d’Azeglio e C. Cavour, al quale si devono le riforme del ’46-’47 e l’unificazione nazionale del ’59-’61. Come s. m. (f. -a), chi appartiene a un partito moderato o è fautore di idee moderate. ◆ Avv. moderataménte, in maniera moderata, con moderazione e misura: bere, mangiare moderatamente; una politica moderatamente innovatrice; o, in genere, in modo o in misura regolari, non eccessivi: stirare con ferro moderatamente caldo.