modificazione
modificazióne s. f. [dal lat. tardo modificatio -onis]. – 1. L’azione di modificare e il suo effetto; parziale trasformazione introdotta o subìta da qualche cosa nel suo modo di essere: apportare qualche m. a un contratto; il motore avrà notevoli m. rispetto al tipo precedente; le m. di struttura di una roccia; le m. fonetiche, morfologiche, semantiche di un vocabolo attraverso il tempo. Con sign. più tecnici: a. In araldica, ogni alterazione delle pezze, spec. di quelle principali e più frequenti, che ne muta la forma normale (per es., la croce ancorata, il palo ondato, la fascia nebulosa, la banda centrata, la barra spinata, ecc.). b. In genetica, oltre che nel sign. generico, il termine può essere usato per indicare la variazione somatica (detta anche somazione) che è prodotta negli organismi dall’ambiente attraverso l’induzione di cambiamenti fisiologici e che, a differenza della mutazione, non dipende da variazioni del patrimonio genetico delle cellule (sia somatiche sia germinali) e non è quindi trasmissibile ereditariamente. 2. Nel linguaggio filosofico (e particolarm. in Spinoza), lo stesso che modo, nel sign. 9.