molestia
molèstia s. f. [dal lat. molestia, der. di molestus «molesto»]. – 1. Sensazione incresciosa di pena, di tormento, di incomodo, di disagio, di irritazione, provocata da persone o cose e in genere da tutto ciò che produce un turbamento del benessere fisico o della tranquillità spirituale: liberi da ogni dolore e molestia del corpo (Leopardi); dare, procurare, recare m. (ant. fare m.); ricevere, patire m.; la m. degli affanni, delle preoccupazioni; la continua m. dei seccatori; la fastidiosa m. degli insetti; l’insopportabile m. della sete, del caldo, del prurito; strimpella tutto il giorno il pianoforte con grave m. dei vicini; m. sessuale (più spesso usato al plur.): l’atto di infastidire con comportamenti, parole o atti indesiderati a sfondo sessuale. Il fatto stesso di molestare (con sign. più affine a disturbo): m. alle persone, in diritto penale, reato di chi, con qualunque mezzo, arrechi disturbo o fastidio ad altri. Nel linguaggio milit., tiro di m., azione di artiglieria che tende a ostacolare i preparativi del nemico. Con valore più concr. (non com.), azione molesta: le sue m. non sono più oltre sopportabili. 2. Nel linguaggio giur., ogni atto che comporti menomazione o soppressione del potere di godimento spettante al titolare di un diritto; in partic., molestie di fatto, atti di disturbo provenienti da terzi che non abbiano giustificazione legale per il loro comportamento; molestie di diritto, provenienti da chi pretenda di avere diritti contrastanti sull’oggetto del potere di godimento.