moltiplicare
(ant. multiplicare) v. tr. [dal lat. multiplicare, der. di multĭplex -plĭcis «molteplice»] (io moltìplico, tu moltìplichi, ecc.). – 1. a. Rendere numericamente molte volte maggiore, o in genere accrescere notevolmente di numero, di quantità, d’intensità: m. i guadagni, le spese; m. le scuole, gli uffici; l’assenza di un collega ha moltiplicato il mio lavoro; m. i proprî sforzi, il proprio rendimento; la signora moltiplicava le domande intorno alla persecuzione di don Rodrigo (Manzoni). Talora col senso più generico di accrescere, aumentare: m. le premure, le attenzioni. b. In aritmetica, m. due numeri, m. un numero per un altro, eseguirne la moltiplicazione per trovare il loro prodotto (cioè, trattandosi di numeri interi, sommare tanti addendi uguali al primo numero quante sono le unità del secondo); analogam., parlando di grandezze eterogenee, m. il tempo per la velocità (o sim.), moltiplicare i numeri che ne rappresentano le rispettive misure. In usi assol., eseguire una moltiplicazione, in frasi quali ha imparato a m., non sa ancora m., e sim. c. Per estens. del sign. matematico, ripetere, rifare una cosa un certo numero di volte: avendo lo stampo, si può m. a volontà il disegno; un sistema di specchi che moltiplica l’immagine all’infinito. 2. rifl. a. Diventare numerosi attraverso l’opera della generazione: crescete e moltiplicatevi, parole che nella Bibbia (Genesi 1, 28) Dio rivolge ad Adamo; anche con riferimento ad animali: i conigli si moltiplicano con grande rapidità. b. Con uso enfatico, intensificare molto la propria attività per un determinato scopo, attendendo contemporaneamente a più cose, in modo da dare un rendimento che sembri quello di più persone insieme (cfr. le espressioni metaforiche farsi in quattro, farsi in mille): si moltiplica per aiutare gli amici; il medico si moltiplicava per curare tutti i feriti; non posso moltiplicarmi, con tutta la buona volontà, non posso fare da solo tutto quello che è necessario. 3. a. Come intr. pron., aumentare grandemente di numero e in quantità: i suoi seguaci si moltiplicavano di giorno in giorno; di cose: i telefoni cellulari si moltiplicano in modo impressionante; le nostre entrate si sono moltiplicate negli ultimi mesi; si moltiplicano gli ostacoli, i guai, i debiti; Il ricordo si moltiplica nello spirito Come gli anelli nel tronco degli alberi (Valerio Magrelli); anticam. anche come semplice intr.: la città moltiplicò presto di popolo, di abitanti; i nostri nemici sono moltiplicati. b. ant. Come intr. e con senso più generico, aumentare, diventare più grande, soprattutto riferito a sentimenti: pareva che quanto più la speranza mancava, tanto più multiplicasse il suo amore (Boccaccio); cominciò per questo l’odio a moltiplicare (Compagni). In partic., m. in avere, in santità e sim., avanzare; m. in parole, in novelle (cioè in chiacchiere), diffondersi, dilungarsi: multiplicando pur la badessa in novelle (Boccaccio). ◆ Part. pass. moltiplicato, anche come agg. (v. la voce).