moltitudine
moltitùdine (ant. multitùdine) s. f. [dal lat. multitudo -dĭnis, der. di multus «molto»]. – 1. Gran quantità, gran numero di persone, animali o cose, riuniti insieme: una m. di gente, di dimostranti; la banda avanzava seguita da una m. chiassosa di ragazzini; una m. di formiche, di mosche, di cavallette; una m. confusa di suoni, di voci; la Galassia non è altro che moltitudine di stelle fisse (Dante); spesso in tono enfatico o scherz.: ha una m. di figli, di parenti; era assediato da una m. di creditori, di belle ragazze. Meno com., grande quantità di cose astratte : avere una m. di guai, di noie, di preoccupazioni. Anche, insieme di persone, e più raram. di cose, unite da una caratteristica comune e considerate nel loro complesso: la m. dei poveri, dei diseredati, degli infelici; in altri luoghi la serenità ordinaria del cielo è compensata dalla frequenza dei terremoti, dalla moltitudine e dalla furia dei vulcani (Leopardi). Con uso assol., folla di persone riunite: parlare alla m. o alle m.; nella piazza s’era raccolta una m. minacciosa; le grida, le acclamazioni della m.; aizzare la m.; spesso con sign. più astratto e tono spreg. (con uso analogo a massa): disprezzare l’opinione della m.; distinguersi, uscire dalla moltitudine. 2. Anticam., seguito da un sostantivo al sing., abbondanza, grande quantità non numerica (corrispondente quindi all’astratto di molto): m. di sangue, di pianto, di pioggia; chi dirà che fosse sanza divina inspirazione, Fabrizio infinita quasi moltitudine d’oro rifiutare ...? (Dante).