mongoloide
mongolòide agg. e s. m. e f. [comp. di mongolo e -oide; il passaggio al sign. 2, per allusione ad alcuni aspetti della facies che caratterizza il mongoloidismo]. – 1. In antropologia fisica, ramo m., uno dei due rami del ciclo delle forme primarie boreali (l’altro è l’europoide) che comprende il gruppo delle razze boreali, il cui centro di origine è da collocare nell’Asia continentale interna; è caratterizzato da statura media o medio-piccola, corpo tarchiato, pelle giallastra, capelli neri diritti, testa grossa, rotondeggiante, con faccia di solito larga e appiattita da cui emerge appena il dorso nasale, e occhi che presentano spesso la tipica piega palpebrale. Come sost., un m., un individuo appartenente al ramo mongoloide. 2. In medicina, denominazione ormai disusata in campo scientifico e avvertita come offensiva: a. Che è caratteristico del mongolismo o mongoloidismo: faccia m.; tratti mongoloidi. b. Che è affetto da mongolismo o mongoloidismo: ragazzo m.; come sost.: un m., una mongoloide. Oggi sono preferite le espressioni bambino Down, soggetto Down ‹dàun›.