monnezzopoli
(Monnezzopoli), s. f. inv. Scandalo relativo alla gestione degli appalti per lo smaltimento dei rifiuti. ◆ [tit.] Soldi in pattumiera / Dopo le denunce di Libero partono le prime inchieste sugli sprechi di denaro pubblico / Adesso si muovono anche i magistrati / Il procuratore di Napoli [Agostino] Cordova vuole tornare dalle ferie per far luce sulla «monnezzopoli» partenopea. Prima di essere trasferito [testo] […] Del resto l’inchiesta sulla monnezzopoli campana già c’è: è partita prima ancora dell’arrivo a Napoli del prefetto Corrado Catenacci, attuale commissario straordinario per l’emergenza. (Brunella Cimadomo, Libero, 14 agosto 2004, p. 3, Anzitutto/Stipendiopoli) • Ora in giro per il mondo – metaforicamente e materialmente intendendo – ci sta andando l’immondizia: da quella spedita negli inceneritori tedeschi a quella che tracima per immagini dai siti e dalle tv di tutto il pianeta. Bel colpo, niente da dire. Naturalmente, non è questione di contrapporre i meriti del «rinascimento» allo scandalo di questa «Monnezzopoli», anche perché i protagonisti (anzi, secondo alcuni: il protagonista) grossomodo son gli stessi: i governi di centrosinistra e il sindaco (e poi governatore) Antonio Bassolino. (Federico Geremicca, Stampa, 6 gennaio 2008, p. 1, Prima pagina).
Composto dal s. f. monnezza (variante romanesca del centromeridionale mondezza) con l’aggiunta del confisso -poli2.
Già attestato nella Repubblica del 27 novembre 1995, p. 1, Prima pagina (Curzio Maltese).