monocolo
monòcolo agg. e s. m. [dal lat. tardo monocŭlus agg. «che ha un occhio solo», comp. del gr. μονο- «mono-» e di ocŭlus «occhio»]. – 1. agg., non com. Che ha un occhio solo, come erano immaginati i mitici Ciclopi: il m. Polifemo; un mostro monocolo. Più spesso, che ha perduto un occhio o ci vede da un occhio solo: il vecchio era m. (D’Annunzio); anche sostantivato, nella frase proverbiale: beati i m. in terra di ciechi, dal motto lat. mediev. beati monoculi in terra caecorum (v.). 2. a. agg., ant. Cannocchiale m. (o assol. monocolo, s. m.), cannocchiale a una sola canna, generalmente del tipo a prismi (m. prismatico), contrapp. al binocolo. b. s. m. Lente che s’incastra nell’orbita di un occhio, detta anche scherz. caramella. c. Nel linguaggio medico e veterinario, fasciatura, bendaggio a m. (più spesso nella forma latineggiante a monoculo), consistente in giri circolari di fascia intorno alla fronte e alla nuca, reversi sotto l’orecchio dello stesso lato dell’occhio che si intende bendare.