monopolio
monopòlio s. m. [dal lat. monopolium, gr. μονοπώλιον, comp. di μονο- «mono-» e tema di πωλέω «vendere»]. – 1. a. Nel linguaggio econ., accentramento dell’offerta o della domanda del mercato di un dato bene o servizio nelle mani di un solo venditore o di un solo compratore: m. unilaterale, se l’accentramento è della sola offerta o della sola domanda, m. bilaterale se di entrambe; nell’uso più com., però (che è anche quello etimologico), s’intende l’accentramento dell’offerta di un dato bene o servizio nelle mani di un solo venditore (mentre l’accentramento della domanda nelle mani di un solo compratore è chiamato anche monopsonio): avere, ottenere il m. di una merce, di un prodotto; m. naturale, se deriva da un’assoluta esclusività data dalla natura (per es. dall’esistenza di un unico giacimento di una determinata materia prima); m. artificiale, quando trae origine da una situazione di mercato frutto della concentrazione industriale e di accordi tra imprese; m. puro, o perfetto, situazione (che raramente si verifica in pratica) in cui il mercato è caratterizzato, di fronte alla concorrenza perfetta tra acquirenti, dalla massima concentrazione dell’offerta nelle mani di un solo venditore e dall’impossibilità per altri venditori di entrare sul mercato stesso offrendo l’identico bene o servizio; m. privato o pubblico, a seconda che il monopolista sia un’impresa privata oppure un ente pubblico o un suo concessionario; i monopolî pubblici si dividono a loro volta in m. sociali o fiscali, a seconda che abbiano la finalità di assicurare la più ampia e opportuna utilizzazione di un servizio pubblico (per es., il servizio postale e telegrafico, le ferrovie, la fornitura di energia elettrica), o di far affluire nel modo più economico un’entrata nelle casse dello stato (per es., il lotto e le lotterie, la vendita dei tabacchi); regime di m.; generi di monopolio. In Italia è chiamato per antonomasia Monopolio l’azienda che gestisce, per conto dello stato, la fabbricazione e la vendita dei tabacchi lavorati. b. Con sign. più ampio, la situazione, che può coincidere o no con la massima concentrazione dell’offerta (o della domanda), in cui una o poche grandi imprese detengono un forte potere di mercato, ossia dominano l’offerta (o la domanda): esercitare, avere il m. della produzione di automobili. In questi casi si parla, più precisamente, di oligopolio. c. In senso concr., soprattutto al plur., il soggetto (singola grande impresa o gruppo di imprese) che si trova in situazione di vero monopolio o che gode di redditi o privilegi monopolistici, pur dividendo il mercato con altre imprese: i grandi m.; la lotta contro i monopolî. 2. fig. Privilegio, proprietà esclusiva e quindi godimento esclusivo di un bene, anche astratto o spirituale: la ricchezza del paese è m. di pochi grossi finanzieri; partito che ha il m. del potere; pretendere il m. dell’istruzione; crede di avere lui solo il m. della verità; la scienza non dev’essere m. di pochi.