monumento
monuménto (ant. moniménto) s. m. [dal lat. monumentum «ricordo, monumento», der. di monere «ricordare»]. – 1. a. Segno che fu posto e rimane a ricordo di una persona o di un avvenimento: porre, erigere, costruire un monumento. In partic., opera di scultura, o di architettura decorativa, che si colloca nelle aree pubbliche a celebrazione di persone illustri o in memoria di avvenimenti gloriosi (m. onorarî, commemorativi; m. equestre a Garibaldi), oppure che sovrasta o contiene una tomba: m. funebre, sepolcrale; il monumento Vidi ove posa il corpo di quel grande ... (Foscolo). Anticam., sinon. di tomba, anche senza idea di pregio artistico: e viderlo già del monimento uscir fuori (Boccaccio). b. In senso più ampio, qualunque opera d’arte, spec. d’architettura o di scultura, che per il suo pregio d’arte e di storia, o per il suo significato, abbia speciale valore culturale, artistico, morale e sim. Per estens., opera d’arte figurativa, come cicli di affreschi o sculture parietali, o anche complessi ambientali quali giardini, sistemazioni urbanistiche e sim.; in questo sign. è usato spesso il plur.: guida dei m.; visita ai m. della città. Soprintendenza ai m., ufficio periferico del ministero della Pubblica Istruzione cui era affidata la tutela di monumenti d’interesse storico e artistico, sottoposti a particolari vincoli di legge, ora sostituito dalla Soprintendenza ai beni architettonici dipendente dal ministero dei Beni culturali e ambientali. M. nazionale, edificio o luogo che si collega alla storia patria o alla memoria di uomini illustri; nel linguaggio corrente, in senso fig., scherz. o iron., personaggio o istituzione che abbia fama ormai consacrata e intangibile, anche se non più potere decisivo sulla vita della nazione. c. Qualsiasi vestigio di civiltà ormai scomparse, talvolta anche di valore artistico assai limitato: m. egiziani, etruschi, dell’età della pietra. In storiografia, si usa distinguere talora tra monumento, inteso come testimonianza lasciata intenzionalmente alla posterità da una generazione o da un singolo individuo, e documento, come testimonianza involontaria. d. Per analogia, m. naturale, elemento ambientale, costituito da fenomeni geomorfologici, specie vegetali, ecc., di particolare rilievo dal punto di vista paesaggistico, scientifico, o anche storico. e. In similitudini, per esprimere impressioni di grandezza e imponenza: solenne come un monumento Tu guardi i campi liberi e fecondi (Carducci, nel sonetto Il bove). 2. In usi estens. e fig., spesso vicini al sign. etimologico: a. Opera letteraria, storica, scientifica, che costituisce la testimonianza di un’epoca, oppure è tale da conservare la memoria di qualche cosa: mostrando [Alessandro] ... quanto amava e venerava i sacri monumenti delle lettere (Castiglione); a questo sign. si richiamano alcuni titoli latini di importanti raccolte, quali Monumenta Germaniae historica, Historiae patriae monumenta. Anche, opera di un singolo autore, in quanto gli sopravvive perpetuandone la memoria: non dunque un m. a Virgilio: troppo solenne se ne levò da sé (Carducci; cfr. l’oraziano exegi monumentum aere perennius «ho innalzato un monumento più duraturo del bronzo»). b. Come vero e proprio latinismo: una gran tomba ... Monumento di lagrime e di duolo (Caro), ammonimento, invito a piangere e dolersi. ◆ Dim. monumentino; accr. (scherz.) monumentóne. TAV.