moralita
moralità s. f. [dal lat. tardo moralĭtas -atis]. – 1. Qualità, condizione di ciò che è conforme a principî morali: la m. di un’azione; m. di costumi; libro, spettacolo, film di scarsa m., persona di dubbia moralità. Nella terminologia filosofica hegeliana, moralità traduce il ted. Moralität e indica la volontà individuale e privata del bene, distinguendosi da eticità, che traduce il ted. Sittlichkeit e indica la realizzazione del bene in istituzioni storiche che la garantiscono. 2. Lo stesso che morale (s. f.), per indicare l’insieme delle leggi morali: Color che ragionando andaro al fondo, S’accorser d’esta innata libertate; Però moralità lasciaro al mondo (Dante), i filosofi riconobbero la libertà umana e perciò dettero al mondo dottrine morali. Più spesso con riferimento all’attuazione pratica delle leggi morali: m. pubblica, privata; delitti contro la m. pubblica e il buon costume, previsti dal codice penale. 3. Non com., in luogo di morale, per indicare la conclusione morale, l’insegnamento pratico che può trarsi da una favola o sim. 4. Denominazione (fr. moralité) di una forma drammatica diffusasi in Francia nel sec. 15° (e in Italia all’epoca della Controriforma), caratterizzata da intenzioni morali o satiriche e intessuta di figure allegoriche; il nome si estese poi a molte opere drammatiche che si staccavano dal teatro sacro per confondersi con i primi saggi di imitazione teatrale classica.