mordere /'mɔrdere/ v. tr. [lat. mordēre, con mutamento di coniug.] (pass. rem. mòrsi, mordésti, ecc.; part. pass. mòrso, ant. morduto). - 1. a. [afferrare e stringere con, o fra, i denti, anche assol.: m. una mela] ≈ addentare, azzannare, (fam.) morsicare, (merid.) mozzicare. ● Espressioni (con uso fig.): mordere il freno [dare segni di irrequietezza: m. il freno per una promozione] ≈ agitarsi, fremere, scalpitare, smaniare. ↔ pazientare; mordere la polvere [essere sconfitto] ≈ avere la peggio, capitolare, perdere, soccombere. ↔ avere la meglio, vincere. b. (estens., fam.) [di insetti, provocare una puntura: lo ha morso una zanzara] ≈ (pop.) morsicare, (fam., region.) pinzare, pizzicare, pungere, [ripetutamente] punzecchiare. c. [stringere tra i denti una parte del proprio corpo, spec. nella forma mordersi: mordersi il labbro] ≈ (pop.) morsicarsi, (merid.) mozzicarsi. ● Espressioni: fig., mordersi le dita (o le mani) [mostrare rammarico, seguita da prop. oggettiva implicita introdotta da per o assol.: m. le dita per aver rifiutato] ≈ pentirsi (di), rammaricarsi (di), rimpiangere (di). ↔ compiacersi (di). 2. (fig.) a. [far presa, anche assol.: l'àncora ha morso (il fondo)] ≈ aderire (a), attaccarsi (a), fissarsi (a). ↔ staccarsi (da). b. [provocare corrosione: l'acido morde la lastra] ≈ corrodere, intaccare. c. [provocare sensazioni pungenti, aspre, anche assol.: oggi il freddo morde] ≈ pelare, pizzicare, pungere. d. (lett.) [assol., provocare disappunto e irritazione: parole che mordono] ≈ bruciare, colpire, ferire, irritare, pungere, scottare. ‖ offendere.