motivazione
motivazióne s. f. [der. di motivare; nel sign. 2, per influenza dell’ingl. motivation]. – 1. L’atto del motivare; in partic., nel linguaggio burocr., esposizione delle ragioni che giustificano una determinata decisione del giudice, un provvedimento disciplinare a carico di una persona, l’assegnazione di una ricompensa e sim., o, in senso più ampio, una decisione, una scelta politica, ecc.: depositare la m. di una sentenza; gli fu conferita la medaglia di bronzo al valor militare, con una bella motivazione. Sotto l’aspetto giuridico, l’omessa, insufficiente o contraddittoria motivazione di un atto della Pubblica Amministrazione (quando, per legge, esso debba essere formalmente motivato) costituisce motivo di ricorso al giudice amministrativo, mentre costituisce motivo di ricorso in Cassazione ove si tratti di provvedimenti giurisdizionali (che, a norma dell’art. 111 della Costituzione, devono essere sempre motivati). 2. In psicologia, l’insieme dei bisogni, desiderî o intenzioni che prendono parte alla determinazione del comportamento e che conferiscono a questo unità e significato: si distinguono aspetti primarî, quali i bisogni fisiologici o sociali, e aspetti secondarî, quali i fattori di stimolazione esterna o di progettualità individuale.