motteggiare
v. intr. e tr. [der. di motto] (io mottéggio, ecc.), letter. – 1. intr. (aus. avere) a. Dire motti, battute spiritose; scherzare, fare dello spirito: non si dee m. nelle cose gravi e meno nelle vituperose opere (Della Casa). b. Anticam., con uso più generico, conversare piacevolmente: cianciando e motteggiando, pervennero al palagio (Boccaccio); anche con la particella pron.: ell’era bella ... E stava con lui molto a motteggiarsi (Pulci). 2. tr. Pungere con allusioni maliziose, prendere in giro: un amico, il quale non biasimi e non motteggi l’amico assente (Leopardi); aveva sempre la battuta facile spiritosa e sapeva rimbeccare o m. qualche collega (Prisco); anche come rifl. reciproco: di passo in passo si andavano motteggiando (Sannazzaro).