mozzo1
mòżżo1 s. m. [lat. mŏdius «moggio» e, nel lat. tardo, «cavità in cui è alloggiato l’albero della nave»]. – 1. Parte centrale di una puleggia o di una ruota che si accoppia con l’albero o con l’asse sul quale sono montate; è unito alla corona esterna con disco piano, per piccoli diametri, e con razze per diametri maggiori, e può essere in uno o in due pezzi. Per ruote le quali devono assicurare solamente uno spostamento (come quelle dei carri a mano o a trazione animale, e quelle montate su assi portanti), il mozzo è montato folle sui fusi dell’asse, che è fisso; nelle ruote motrici invece è rigidamente collegato all’albero. Nelle biciclette e motociclette da corsa, m. smontabile, quello che permette di togliere la ruota motrice lasciando al loro posto il tamburo del freno e la catena di trasmissione, rendendo così più spedito il cambio della ruota. M. dell’elica, organo di collegamento dell’elica all’asse o albero portaelica, costituito generalm. da un collare cilindrico, calettato sull’asse portaelica, sul quale sono fissate le pale del propulsore; un cappuccio di forma conica ricopre di solito la parte terminale del mozzo per agevolarne il rendimento aerodinamico o idrodinamico. 2. Il pezzo di legno grosso e massiccio in cui è incassata la corona della campana.