municipio
municìpio s. m. [dal lat. municipium, comp. di munia «doveri» e tema di capĕre «assumere»]. – 1. Come termine storico: a. Nella Roma repubblicana (dalla metà del 4° sec. a.C.), la città assoggettata a Roma e sottoposta a oneri (in partic. la perdita della propria sovranità, senza partecipazione ai diritti politici di Roma), pur conservando qualche autonomia amministrativa. b. Nell’età medievale, la città costituitasi in libero comune. 2. a. Nell’uso moderno è sinon. di comune, soprattutto con riferimento all’amministrazione comunale e ai suoi componenti: il palazzo, la sede del m.; gli impiegati del m.; scuole sovvenzionate dal municipio. b. In alcuni stati, lo stesso che municipalità, come circoscrizione amministrativa. 3. Con sign. concr.: a. In età medievale, nel periodo dell’autonomia politica delle città, la sede di riunione degli organi rappresentativi (ted. Rathaus; fr. Hôtel-de-Ville; ingl. Town Hall), che fu spesso l’edificio pubblico caratteristico dei centri urbani medievali: Piazza del Municipio. b. Nell’età moderna, l’edificio destinato a esser sede degli uffici di un’amministrazione comunale, nonché dell’aula per le sedute del consiglio: andare, presentarsi al m.; un ricevimento in m.; sposarsi in m., secondo il rito civile. c. Sede amministrativa (che ha sostituito in alcune città la vecchia circoscrizione) cui spetta la gestione di un’area specifica del territorio di un comune: eleggere il nuovo Presidente del XIII Municipio.