munire
v. tr. [dal lat. munire, affine a moenia «mura»] (io munisco, tu munisci, ecc.). – Fortificare, fornire di opere fortificate e d’armi offensive o difensive: m. la città, i confini, le coste; con la specificazione dei mezzi difensivi: m. di cannoni, di fortini, d’armi antiaeree; anche rifl.: munirsi di un fucile, di uno scudo, di un bastone. In senso fig., letter.: Vago è d’aver nipoti e di munire Di sì dolce presidio la vecchiaia (T. Tasso). Per estens., fornire, provvedere, corredare di cosa che serve a difesa, che dia comunque sicurezza o protezione: m. gli abitanti di maschere antigas; m. qualcuno di salvacondotto; anche riferito a mezzi non materiali: m. dei conforti religiosi; come rifl.: munirsi del passaporto. Con riferimento a oggetti: m. le finestre di inferriate; m. il baule di un robusto lucchetto. Con sign. ancor più generico, fornire, dotare di qualcosa che assolva un compito qualsiasi, senza alcuna idea di difesa o sicurezza: m. un documento delle firme necessarie; m. la cornice di un gancio. ◆ Part. pass. munito, anche come agg., sia nel sign. etimologico, cioè «fornito di mezzi di difesa»: città ben munita; una fortezza munitissima; sia nei sign. estens. e fig.: il bastone è munito a un’estremità di un puntale di ferro; essere munito di buona volontà; una persona ben munita di quattrini; morì munito dei conforti religiosi.