muraglia cinese
loc. s.le f. In economia, struttura compartimentale che separa le diverse sezioni di una banca d’investimento, di una società o di un ente di gestione di fondi. ◆ «Muraglie cinesi» sono normalmente erette tra le divisioni di una stessa società finanziaria per evitare che insorgano conflitti d’interesse. Ma potrebbero rivelarsi non alte a sufficienza. (Sole 24 Ore, 3 novembre 2000, p. 29, Finanza & Mercati) • «Il punto è che se in banca non si erigono delle muraglie cinesi tra chi gestisce l’antiriciclaggio e il settore commerciale, l’istituto potrebbe sfruttare informazioni che prima restavano riservate», commenta l’amministratore delegato di una fiduciaria italiana che preferisce non comparire. Questo significherebbe complicare un po’ i rapporti tra quei clienti – che spesso sono imprenditori, grandi professionisti, finanzieri – e gli intermediari del credito. (Francesco Spini, Stampa, 19 dicembre 2007, p. 23, Economia) • Nelle banche internazionali si dice esista una muraglia cinese tra il settore operativo e il servizio studi. (Massimo Mucchetti, Corriere della sera, 6 febbraio 2008, p. 33, Economia).
Composto dal s. f. muraglia e dall’agg. cinese, ricalcando l’espressione ingl. Chinese wall.
Già attestato nella Repubblica dell’8 maggio 1986, p. 43, Mercati.
V. anche chinese wall.