muraglia1
muràglia1 s. f. [der. di muro]. – 1. a. Opera muraria avente particolare carattere d’imponenza, usata soprattutto in recinzioni, costruzioni o difese: m. imponente, massiccia, torva, scura; anche, la cinta delle mura di una città. In partic., Grande Muraglia (o Muraglia Cinese), baluardo in muratura, lungo più di 6000 km e alto da 5 a 10 m, che chiude a settentrione la Cina, sorto per la coordinazione, avvenuta nella prima metà del sec. 3° a. C., di singole opere già esistenti edificate in varie epoche a scopo di difesa contro le incursioni nemiche (soltanto agli inizî del sec. 15° tale fortificazione acquistò quell’aspetto imponente che è spesso erroneamente creduto risalire a tempi più remoti). b. Per estens., nello sport alpinistico, parete rocciosa verticale e continua. In geografia fisica, muraglie del diavolo, pareti rocciose isolate, talvolta di spessore notevole e di altezza ragguardevole, lunghe parecchi chilometri, emergenti dai terreni sedimentarî. c. non com. In similitudini e usi fig., spec. enfatici, baluardo difensivo, o barriera che divide: i difensori resistevano come una m. agli assalti nemici; bisogna abbattere le m. che separano i popoli. 2. In zoologia: a. Il rivestimento entro cui è contenuto il corpo dei crostacei cirripedi toracici, costituito da un numero vario di piastre calcaree. b. M. placentale dei cordati, l’espansione della parete della cavità cloacale che si forma intorno all’utero dei salpidi durante lo sviluppo dell’embrione. c. In zoologia e veterinaria, la porzione superiore dell’astuccio corneo che costituisce lo zoccolo del cavallo (detta anche parete), distinta dalla porzione inferiore o suola; m. cava, l’onicomicosi degli equini. ◆ Accr. muraglióne s. m. (v.).