nanomateriale
s. m. Materiale composto da particelle infinitesimali, impiegato nel settore delle nanotecnologie. ◆ Le ricerche riguarderanno la chimica del tabacco, la tecnologia dei nuovi componenti per ridurre la rischiosità, i nanomateriali per nuovi filtri, l’attività fermentativa del tabacco per ottenere nuovi sigari ed avranno anche benefici effetti sull’agricoltura. (Patrizia Capua, Repubblica, 19 gennaio 2002, Napoli, p. VI) • I recenti miglioramenti tecnologici consentono di creare nanomateriali su misura e di produrli in alta quantità, in modo che siano in grado di riparare o sostituire i normali componenti biologici cellulari. (Silvia Fabiole Nicoletto, Milano Finanza, 21 maggio 2005, pp. 58-59) • Da dove nasce tanto interesse, al punto che le parole nanoscienze, nanotecnologie, nanomateriali, compaiono in modo quasi ossessivo sui giornali, alla televisione? È solo moda passeggera? Assolutamente no! Ci sono valide ragioni e il variare del colore dell’oro ne mette in evidenza una delle principali: più le particelle sono piccole, più le proprietà elettroniche si differenziano da quelle a noi familiari e ciò, a cascata, produce enormi cambiamenti nei comportamenti elettrici, magnetici, ottici. (Salvatore Coluccia, Stampa, 23 agosto 2006, Tuttoscienze, p. 1).
Composto dal confisso nano- (‘relativo a una struttura infinitamente piccola, dell’ordine di un miliardesimo di unità’) aggiunto al s. m. materiale.
Già attestato nella Stampa del 27 settembre 2000, Tuttoscienze, p. 2 (Luigi Grassia).