nanomolecola
s. f. Particella microscopica, di grandezza infinitesimale. ◆ [tit.] Il viaggio della nanomolecola nel corpo a caccia di tumori / Straordinario esperimento sui topi: particelle minuscole iniettate nell’organismo fanno scoprire le cellule malate (Repubblica, 19 luglio 2004, p. 23, Cronaca) • «Tutte le tecniche antitumorali utilizzate in questo momento colpiscono anche le cellule sane. Grazie alle nanobiotecnologie entro un anno al massimo si potranno introdurre nel corpo umano nanomolecole con azione antiblastica in modo mirato in grado di bersagliare soltanto le cellule malate» [Alberto Cigada riportato da Renata Fontanelli]. (Repubblica, 18 luglio 2005, Affari & Finanza, p. 14) • Il progetto Safer, ad esempio, che ha ricevuto un finanziamento europeo, entro cinque anni deve approdare a qualcosa di concreto con le sue ricerche sui genosensori, nanomolecole capaci di identificare quantità minime di Dna del nascituro presenti nel sangue della mamma. Nonostante i tentativi fatti finora, la cellule di origine fetale che si rintracciano nella circolazione della donna nei primi mesi di gravidanza sono talmente scarse da impedirne l’uso come metodo di diagnosi prenatale. (Franca Porciani, Corriere della sera, 30 luglio 2006, p. 45, Medicina).
Composto dal confisso nano- (‘relativo a una struttura infinitamente piccola, dell’ordine di un miliardesimo di unità’) aggiunto al s. f. molecola.