narcoguerriglia
s. f. Guerriglia per il traffico illegale di stupefacenti. ◆ «Esiste però la possibilità in futuro di una invasione statunitense in Colombia, magari richiesta dallo stesso governo colombiano, impotente di fronte all’unico potere reale, quello dei narcotrafficanti e della narcoguerriglia» [Carlos Fuentes intervistato da Mino Vignolo]. (Corriere della sera, 17 maggio 2003, p. 35, Terza pagina) • Tutti i governi, dal Sud America al Pacifico, segnatamente dei Paesi che subirono il colonialismo spagnolo ma che quella esperienza seppero poi utilizzare per avvicinarsi al modello democratico occidentale, si sono stretti ieri al fianco di Madrid. In particolare il colombiano e il filippino, che affrontano feroci narcoguerriglie e separatismi. (Almerico Di Meglio, Mattino, 12 marzo 2004, p. 6, Primo piano) • Ieri [Ingrid Betancourt] è sembrata decisa a riprendere subito in mano il suo destino, a non essere sfruttata per le glorie e le strategie politiche degli altri, ad esempio di [Álvaro] Uribe [Vélez], il suo formidabile liberatore. Allora prima le lacrime. All’aeroporto di Bogotà, in attesa sulla pista dell’Airbus della presidenza francese che le riportava, scortati dal ministro degli esteri [Bernard] Kouchner, i due figli, gli umili veri protagonisti della battaglia per sottrarla alle grinfie della narcoguerriglia e della indifferenza, anche di larga parte dei colombiani. (Domenico Quirico, Stampa, 4 luglio 2008, p. 10, Estero).
Composto dal confisso narco- aggiunto al s. f. guerriglia.
Già attestato nella Repubblica del 4 novembre 1995, p. 14, Mondo.