narcosala
s. f. Struttura pubblica adibita al consumo vigilato di sostanze stupefacenti. ◆ [tit.] Apre a Madrid la prima narcosala [testo] La Spagna sperimenta le «stanze del buco». È entrata in funzione in questi giorni a Madrid la prima narcosala, una struttura dove i tossicodipendenti possono andare ad iniettarsi la loro dose di eroina, assistiti da un medico e da alcuni volontari. Dopo mesi di intensa polemica all’interno del Partito popolare di [José María] Aznar, il governo regionale madrileno, di destra, ha collocato la prima narcosala in uno dei punti più caldi del circuito dell’eroina, all’esterno del degradatissimo quartiere Las Barranquillas dove quotidianamente migliaia di drogati arrivano per comprare la dose. (Carlos Elordi, Repubblica, 4 giugno 2000, p. 13, Cronaca) • [tit.] Da Genova a Firenze, prove di «narcosale» [testo] […] Il comune di Torino, nel 2002, ha creato una commissione tecnica di studio sulle narcosale, malgrado l’opposizione della Margherita che ritiene «altre le priorità sulla droga». Tra i favorevoli alla sperimentazione delle «narcosalas», come quelle a Madrid, c’è anche il sindaco Sergio Chiamparino. (Giornale, 13 giugno 2006, p.15) • «Siamo contrari alle narcosale. Peraltro, non ve ne è traccia nel programma dell’Unione e di questa maggioranza». Lo afferma Sandra Cioffi dell’Udeur, segretario della Commissione Infanzia. «Le narcosale non sono uno strumento efficace nelle politiche di riduzione del danno derivante dall’uso della droga – continua Cioffi –. Non ci importa se [José María] Aznar in Spagna le ha introdotte o se scienziati, spesso di parte, affermano che l’eroina di Stato fa diminuire i tossicodipendenti. Non rientrano nel nostro modo di lottare contro le droghe». (Campanile, 29 settembre 2007, p. 6).
Dallo spagn. narcosala.
V. anche sala del buco, shooting room, stanza del buco.