narrazione2
s. f. Forma di comunicazione argomentata tesa a conquistare consensi attraverso un’esposizione che valorizzi ed enfatizzi la qualità dei valori di cui si è portatori, delle azioni che si sono compiute e si ha in programma di compiere, degli obiettivi da raggiungere; (v.) narrativa2. ◆ Da qualche anno in inglese in ambito giornalistico è molto usata anche la parola narrative per descrivere una forma di comunicazione con un’esposizione argomentata che riflette al meglio la propria visione, i propri valori e i propri obiettivi. È un nuovo concetto adottato in italiano con il neologismo semantico narrazione, ignorato però da parecchi media che invece ricorrono al falso amico narrativa, suggerendo così insolite produzioni letterarie come la narrativa elettorale di Obama o la narrativa apocalittica di Ahmadinejad. (Licia Corbolante, Treccani.it, 7 ottobre 2013) • Comunque il post vuole parlare di come tutta la narrazione di Renzi da quando era sindaco di Firenze e faceva la prima Leopolda con Pippo Civati (ora suo strenuo avversario politico) sia andata al macero di fronte alla dura realtà dei dati del voto referendario. (Emanuele Rigitano, Linkiesta.it, 6 dicembre 2016, blog Ego politico) • «Nella narrazione della nuova amministrazione, questi contributi sono stati tagliati con la scusa che finivano in marchette agli amici. Non era vero, e non poteva esserlo, perché tutto viene finanziato attraverso bandi pubblici» [Marco Novello, a proposito dell’amministrazione comunale Appendino, a Torino]. (Luca Piana, Espresso, 28 maggio 2017, p. 31, Politica).
Calco semantico sull’ingl. narrative.