nascere
nàscere v. intr. [lat. nasci, da una radice indoeur. presente anche nei temi lat. gen-, gign- e nel gr. γίγνομαι «nascere, diventare»] (io nasco, tu nasci, ecc.; pass. rem. nàcqui, nascésti, ecc.; part. pass. nato; aus. essere). – 1. Venire alla luce, al mondo, alla vita, detto di un essere umano, e analogam. di un animale: gli è nato un bambino; sono nati due cuccioli, cinque pulcini. Indicando il luogo: è nato a Roma; sono nato in Italia; n. su un’isola; Gesù è nato in una stalla; o il tempo: è nato nel 1960; Nacqui sub Iulio, ancor che fosse tardi, E vissi a Roma sotto ’l buono Augusto (Dante); o i genitori e la condizione sociale: nacque da Antonio e da Maria Rossi (ant. o letter. con la prep. di); n. da (o di) buona famiglia, di famiglia nobile, ricca, ecc. (e nel linguaggio ormai superato dell’aristocrazia: come nasce?, riferendosi a persona di cui si vuol sapere il casato). Seguito da compl. predicativo, con riferimento a qualità congenite, a disposizioni naturali per qualche arte o disciplina, a casi della vita che si considerino destinati fin dalla nascita: n. gobbo, cieco, tisico, povero, fortunato (fam., con la camicia), sfortunato, ecc.; poeta si nasce, non si diventa (cfr. il detto lat. orator fit, poeta nascitur «oratore si diventa, poeta si nasce»); un nasce Solone e altro Serse (Dante); con altri complementi: n. sotto buoni auspici, sotto buona stella; è nato per gli studî scientifici, per la matematica; non era nato per quel lavoro; con un infinito introdotto da per (letter. a): siamo nati per soffrire; Me non nato a percotere Le dure illustri porte (Parini); Le nate a vaneggiar menti mortali (Foscolo); Italia mia, Le genti a vincer nata E nella fausta sorte e nella ria (Leopardi). In usi iperbolici, fam.: non è ancora nato, o deve ancora n., chi lo superi, chi mi possa imbrogliare, e sim. Locuz. e modi proverbiali: non sono nato ieri, non sono tanto ingenuo; si sa come si nasce, non si sa come si muore, i casi della vita non sono prevedibili; nasce un frate!, frase che si usa dire in tono scherz. quando tra persone che conversano si determina un silenzio improvviso; prov., chi di gallina nasce convien che razzoli, come invito ad accontentarsi della propria condizione. 2. In usi estens. e fig.: a. Di piante che spuntano dal terreno, di gemme che si aprono, di fiori che sbocciano, e sim.: sento Che sono intorno nate le viole (Pascoli); stanno nascendo le prime foglie sui rami; in similitudini: n. come i funghi, di cose che si manifestano all’improvviso e in gran quantità; sentirebbe n. l’erba, riferito a persona che ha l’udito finissimo. b. Di formazioni naturali o patologiche che spuntano o crescono sul corpo: gli sono nati i primi denti; comincia a nascergli la barba; nascevano nel cominciamento d’essa [peste] a’ maschi e alle femine parimente o nella anguinaia o sotto le ditella certe enfiature (Boccaccio). c. Di corsi d’acqua, avere sorgente: il Po nasce dal Monviso; un’acqua c’ha nome l’Archiano, Che sovra l’Ermo nasce in Apennino (Dante). d. Del sole e di altri astri, sorgere, levarsi dall’orizzonte o apparire nel cielo: il sole nasce alle sei; e fig.: Di questa costa ... nacque al mondo un sole [s. Francesco], Come fa questo talvolta di Gange (Dante); la luna nasceva rossa dalla sommità del monte; per estens., dell’alba, del giorno: L’altrier, nascendo il dì primo di maggio (Petrarca). e. Avere inizio, origine: la prima lirica greca nacque nella I0nia; nacquero i primi moti insurrezionali; una rivista nata all’inizio del secolo; talvolta per indicare soltanto il verificarsi improvviso di qualche cosa: se mai nascesse qualche imbroglio (Manzoni); talaltra per sottolineare la derivazione di un fatto da un altro: da cosa nasce cosa; la lite è nata da un malinteso. f. Con sign. affine a sorgere, essere eretto o costruito, formarsi, costituirsi, avere inizio, anche di organismi o attività che comincino a funzionare, a divenire operanti: in quel deserto sono nate poi fiorenti città; nuove fabbriche, industrie moderne stanno nascendo nelle zone di periferia; nascerà presto una scuola nel quartiere; nascono continuamente nuove istituzioni, o nuove iniziative. 3. L’infinito è spesso sostantivato, spec. in locuzioni quali al n., sul n., dal n., con il sign. (proprio o fig.) di nascita, principio, origine: è un destino che porta con sé fin dal suo n.; si risvegliò al n. del sole; la sommossa fu stroncata sul nascere. ◆ Part. pres. nascènte, anche come agg. (v. la voce). ◆ Part. pass. nato, anche come agg. e sost., con usi partic. (v. la voce).