naturale
agg. [dal lat. naturalis]. – 1. Della natura, che riguarda la natura o si riferisce alla natura, nel suo sign. più ampio e comprensivo: filosofia n., locuz. con la quale si indicò in passato e si indica tuttora in alcuni paesi l’indagine dei fenomeni fisici in quanto studio delle leggi generali e immutabili che regolano i processi osservabili (e quindi contrapposta, soprattutto nel sec. 18°, alla storia n., intesa come sintesi delle scienze puramente descrittive e classificatorie, quali la botanica, la zoologia, la geologia, ecc., in quanto riferite a eventi e organismi individuali e non collegati da leggi universali); leggi n., quelle che governano la natura indipendentemente dall’uomo e a cui l’uomo è soggetto come parte della natura; scienze n., le scienze in generale in quanto si occupano dei fenomeni che avvengono in natura (in contrapp. sia alle scienze dello spirito sia a quelle esplicative o matematiche), ovvero, con sign. più specifico, le scienze che si servono, generalmente, di metodi descrittivi e classificatorî e che trovano la loro sintesi, come si è detto sopra, nella storia naturale. 2. a. Di cosa che è in natura, che è secondo natura, conforme all’ordine della natura: Ché ’l furor de lassù, gente ritrosa, Vincerne d’intellecto, Peccato è nostro, e non natural cosa (Petrarca); bisogni, necessità n.; appetiti n.; il corso n. degli avvenimenti; diritto n. (o diritto di natura), l’insieme del principî giuridici fondamentali ritenuti universalmente validi e anteriori a qualsiasi diritto positivo, di cui costituiscono il fondamento e la giustificazione e che sono desunti dalla natura genericamente intesa o più specificamente dalla natura propria dell’uomo come essere razionale: in quest’ultima prospettiva il diritto naturale tende a identificarsi con un diritto perfettamente razionale, a partire dal quale può essere valutata e misurata la giustizia dei singoli ordinamenti giuridici positivi (v. anche giusnaturalismo); diritti n., nella tradizione giuridica occidentale, le spettanze fondamentali considerate inerenti per natura ad ogni uomo, che può rivendicarle eventualmente anche contro l’opposto dettato del diritto positivo: negli ordinamenti contemporanei tendono però a essere recepiti dal diritto positivo e a coincidere con i diritti fondamentali dell’uomo garantiti costituzionalmente (per es., la libertà di manifestazione del pensiero); per religione n., v. religione. In talune espressioni, come per es. fenomeni n., cause n., ecc., l’agg. può avere valore limitativo escludendo l’intervento di forze che si considerano estranee al normale corso delle leggi fisiche; nella maggior parte dei casi si contrappone invece all’opera dell’uomo intesa sia come lavoro materiale, come intervento modificatore o di altro genere, sia come arte o artificio: confini n., quelli delimitati geograficamente da fiumi, coste, catene montuose, non sempre coincidenti con i confini politici; morte n., non provocata da azioni violente (e, un tempo solo nell’uso burocr., oggi più spesso in tono scherz., vita natural durante, per tutta la vita); lago n., porto n., in opposizione a lago, porto artificiale; luce n., quella del sole, spec. in fotografia e cinematografia (pellicola per luce n.); ricchezze, risorse n., quelle offerte dall’ambiente; bellezze n., di un paesaggio in cui le forme naturali siano state lasciate intatte o scarsamente modificate dall’opera dell’uomo; fiori n., non finti; colorito n., la carnagione di chi non fa uso di cosmetici o belletti; colore n., di un oggetto non tinto (e spec. dei capelli ). In contrapp. a ciò che è artificiale o posticcio o sintetico: ha ancora tutti i suoi denti n.; sono capelli n. (non è cioè una parrucca); vini, alimenti n.; aromi n., di origine vegetale; coloranti n., quelli estratti dal mondo vegetale o animale (coloranti organici n., come l’indaco, l’acido carminico, ecc.) o dal mondo minerale (come il cinabro); fibre tessili n., lana, cotone, iuta, ecc.; gas naturali, quelli che si trovano negli strati più o meno profondi del sottosuolo (come, per es., il metano). Anche con altra contrapposizione: acqua n., in genere quella non minerale (ma acqua minerale n., non gassata, non addizionata di anidride carbonica); succo di frutta n., senza additivi e conservanti. b. Di opera dell’uomo che emuli la natura: fotografia a colori n., in grandezza n., che riproduce il soggetto con i colori e le dimensioni che ha realmente; o, più genericam., di azione o operazione umana che miri a secondare, anziché contrastare, la natura: metodo n., in pedagogia, metodo didattico, teorizzato nel sec. 17° da W. Ratke e da J. A. Comenio, secondo i quali l’arte educativa deve imitare la natura e i suoi procedimenti, e quindi avanzare gradualmente, senza salti, passando dal più al meno facile, dalle cognizioni sensibili (osservazioni dirette delle cose) alle nozioni astratte. c. Con altro sign., metodi naturali, metodi anticoncezionali che evitano il concepimento mediante l’astinenza periodica dai rapporti sessuali, nei periodi fertili, senza ricorrere a sistemi meccanici o chimici. d. Di qualità, istinti, caratteri, che l’uomo ha per natura (con sign. affine a nativo, innato): che l’amore della vita negli uomini non sia n., o vogliamo dire non sia necessario, vedi che moltissimi ai tempi antichi elessero di morire potendo vivere (Leopardi); è n. negli uomini il desiderio di libertà; non riesce a vincere la n. timidezza; aveva una disposizione n. per la musica; una bontà, una generosità n.; difetti naturali. 3. a. Nell’uso com. e fam., di atteggiamenti, moti spontanei, istintivi, non studiati o affettati: farsi fotografare in una posa n. (e analogam., sei riuscito molto n. in questa foto); mi venne n. di rispondere così; e con valore di avverbio o in funzione predicativa: O per parlar più franco e n. (Giusti). b. Di avvenimento che è nell’ordine delle cose, perciò facilmente prevedibile, ovvio, sicuro; spesso con valore di sost. neutro: ma è n.!; è n. che sia caduto, correva come un pazzo!; anche in risposte affermative: «Verrai anche tu?» «È naturale!» (anche con omissione del verbo: «Naturale!»). 4. In espressioni proprie di singole discipline: a. In biologia, classificazione (o sistema) n., classificazione che, tenendo conto di parecchi caratteri, cerca di raggruppare gli animali o le piante secondo le loro vere affinità; si contrappone alla classificazione artificiale. Per selezione n., v. selezione. b. In demografia, movimento n. della popolazione, il processo di rinnovamento continuo cui la popolazione è sottoposta per il solo effetto delle nascite e delle morti. c. In diritto, figlio n. (in contrapp. a figlio legittimo), quello nato da genitori non uniti in matrimonio tra loro (analogam., filiazione n.); maternità n., in generale, la maternità di donna non sposata, e in partic. quella che si configura allorché il tribunale pronunci un disconoscimento di paternità a carico del marito della donna (si contrappone a maternità legittima, che indica invece la maternità di donna sposata). Giudice n., quello chiamato a giudicare secondo una competenza materiale e territoriale stabilita anteriormente alla realizzazione del fatto su cui verte il giudizio (l’art. 25 della Costituzione italiana riconosce come fondamentale il diritto di ogni uomo a non essere sottratto al giudice naturale precostituito per legge). Obbligazione n., nel diritto privato, obbligazione che nasce non da prescrizioni giuridiche positive, ma da doveri morali o sociali non sanzionati dalla legge (per es., i debiti di gioco). d. In economia, agenti, elementi o fattori n. della produzione, l’insieme di risorse, non create dall’uomo ma fornite dalla natura stessa (terre, acque, materie prime, materie energetiche, ecc.), che entrano a far parte dei processi produttivi; economia n., sistema economico in cui gli scambî avvengono in natura e non in moneta; interesse n., o saggio n. d’interesse, il saggio d’interesse capace in un dato momento di mantenere in equilibrio risparmio e investimenti in un dato mercato; salario n. o prezzo n. del lavoro, la retribuzione ipotetica che dovrebbe essere corrisposta al lavoratore, per consentirgli di vivere e di reintegrare la propria capacità lavorativa. e. In fisica e nella tecnica, riferito a frequenza o a periodo, è generalmente sinon. di proprio: frequenza n. di un’antenna; periodo n. delle vibrazioni spontanee di un corpo. f. In matematica, numeri n., i numeri interi positivi; logaritmi n. (o neperiani), i logaritmi che hanno per base il numero di Nepero e = 2,71828. g. In musica: suono n., quello non alterato da diesis o da bemolle; scala n., quella costruita secondo i principî fisici, senza l’adozione del temperamento; strumenti n., gli strumenti a fiato che si suonano con il solo ausilio delle labbra dell’esecutore, senza chiavi né pistoni. h. Nella meccanica delle terre, n. declivio (o angolo di n. declivio) di una terra, l’angolo massimo che può formare con l’orizzonte la superficie esterna di un terreno incoerente in equilibrio: è pari all’angolo di attrito interno della terra e può essere determinato sperimentalmente riversando il materiale incoerente in mucchio e determinando l’inclinazione media delle falde esterne. 5. Con uso di sost. masch.: a. Il complesso di qualità e disposizioni che un individuo ha per natura e che lo caratterizzano (meno com. di natura, indole, carattere, temperamento): avere un buon n., un n. dolce, affettuoso, allegro, melanconico, o rustico, scontroso, ecc.; come stesse di dentro, s’intenderà meglio, quando avrem detto qualche cosa del suo naturale (Manzoni); pure convien dire che fossi di buon n., poiché non mi venne mai l’idea di mal fare (I. Nievo). b. Al plur., i naturali (propriam. i popoli n.), i popoli viventi allo stato di natura, in contrapp. ai popoli civilizzati: espressione venuta in uso nel sec. 18°, alla quale si è sostituita poi quella di primitivi. c. Nella locuz. avv. al n., di cosa conservata in modo che non se ne alterino le proprietà: piselli al n.; o di raffigurazione (scultura, pittura, fotografia) che riproduca un oggetto con i colori e nella grandezza naturali; nell’uso com., con riferimento a persona che si mostra così com’è realmente, senza trucco o altro espediente che ne modifichi l’aspetto naturale (per es., per esigenze di ripresa cinematografica o televisiva): vista così al n., l’attrice sembra anche più giovane (o sembra più bassa, più magra, ecc.). In araldica, si dicono al n. le figure poste nello scudo senza gli smalti araldici e che conservano il loro colore; per eccezione, si blasona al naturale il cervo smaltato di rosso. d. ant. Membro virile: fu uno ch’avea sì grande n., che non trovava neuno che fosse sì grande (Novellino). ◆ Avv. naturalménte, per natura, secondo le leggi fisiche che regolano i fenomeni naturali: moto naturalmente accelerato (in fisica, il moto libero di caduta dei gravi nel vuoto); conforme alla natura stessa dell’uomo, alla sua indole, alle sue inclinazioni e tendenze: certi vizii sono ne l’uomo a li quali naturalmente elli è disposto (Dante); i mortali sono naturalmente schiavi, naturalmente tiranni, naturalmente ciechi (Foscolo); e quindi, senza sforzo o coercizione o ricercatezza: esprimersi naturalmente in modo elegante; il portamento [del cardinal Federigo] era naturalmente composto, e quasi involontariamente maestoso (Manzoni); ovviamente, com’è naturale, spec. come inciso, per significare che il fatto era prevedibile, che non era possibile un comportamento diverso: l’offerta era allettante, e io, naturalmente, ho accettato; anche in risposte, con valore di energica affermazione, quasi a dire che non sarebbe possibile pensare il contrario: «Hai forse cambiato idea?» «Naturalmente!».