naturalismo
s. m. [der. di naturale]. – 1. Dottrina, teoria, tendenza filosofica o culturale che assume la natura a proprio fondamento, come oggetto esclusivo di indagine e supremo principio esplicativo o come modello normativo da imitare, in quanto considera le leggi e i fenomeni naturali come l’unica, effettiva, valida realtà: n. filosofico; n. positivistico; n. etico, che concepisce la moralità come espressione e realizzazione delle tendenze naturali (piacere, bisogni fisiologici, ricerca dell’utile, ecc.), variamente intese secondo i diversi concetti di natura cui si riferiscono; n. pedagogico o metodo naturale, v. naturale, n. 2 b; n. economico, che concepisce la vita economica come regolata da leggi naturali, il cui ordine non deve essere turbato da interventi statali. 2. Nella storia della letteratura e delle arti figurative, tendenza a riprodurre con fedeltà, a rappresentare oggettivamente nell’opera d’arte la natura o il reale, in contrapp. ad atteggiamenti di astrazione e di stilizzazione (con sign. affine quindi a realismo e verismo, con cui spesso si identifica): n. ellenistico, rinascimentale. Con più preciso riferimento storico, nome del movimento letterario fiorito in Francia tra il 1870 e il 1890 circa, e rappresentato principalmente da É. Zola, i fratelli de Goncourt, A. Daudet, G. de Maupassant, fondato soprattutto sul presupposto (influenzato dalle teorie evoluzionistiche e deterministiche dell’epoca) che la letteratura può analizzare e rappresentare la natura dell’uomo e la società umana con la stessa oggettività con cui le scienze trattano i fenomeni naturali.