nazionalismo
s. m. [der. di nazionale, sul modello del fr. nationalisme (cfr. anche l’ingl. nationalism)]. – 1. a. Esaltazione dell’idea di nazione e di tutto quanto è espressione di essa nella vita civile e politica. b. Sentimento di forte attaccamento alla propria nazione, accompagnato da una acritica preferenza verso tutto ciò che appartiene ad essa in modo peculiare. 2. a. Movimento politico e ideologico, sorto e diffusosi in quasi tutti i maggiori stati europei tra la fine del 19° e l’inizio del 20° secolo, che, sotto la spinta di un patriottismo aggressivo e in una visione politica conservatrice e autoritaria, si prefiggeva l’esaltazione e la difesa della nazione, la tutela della sua unità etnica (di qui la denigrazione e più tardi la persecuzione degli ebrei), e soprattutto l’incremento della sua potenza, tramite l’espansione territoriale, l’imperialismo coloniale e l’egemonia culturale. In partic., n. economico, indirizzo di pensiero mirante a potenziare al massimo le energie economiche della nazione e, a tal fine, favorevole a un largo intervento dello stato nell’economia e all’adozione di misure di politica commerciale, produttivistica e demografica capaci di far conseguire un’autosufficienza economica. b. Più genericam., dottrina o movimento politico che rivendichi per una nazione, generalmente divisa fra più stati o inglobata in uno stato plurinazionale, il diritto di costituire uno stato autonomo.