agroecosistema (agro-eco-sistema) s. f. Nelle scienze agrarie, ecosistema secondario caratterizzato dall’intervento umano finalizzato alla produzione agricola e zootecnica, attraverso l’apporto di fattori produttivi esterni (fertilizzanti, macchine, irrigazione ecc.), con l’obiettivo di esaltare la produttività delle specie agrarie vegetali coltivate dall’uomo, eliminando i fattori naturali (altre specie vegetali, insetti, microrganismi) che possono risultare dannosi o entrare in competizione con la coltura agricola a scapito della sua produttività. ◆ Per l’anno corrente [dalla Giunta della Regione Veneto] saranno finanziati: il ripopolamento con soggetti riproduttori delle specie della fauna tipica degli ambienti naturali; la conservazione e il ripristino di spazi naturali e seminaturali, di elementi dell’agroecosistema e del paesaggio agrario per la nidificazione e lo sviluppo degli animali selvatici; le coltivazioni a perdere per l’alimentazione naturale della fauna selvatica; azioni colturali di difesa della fauna selvatica. (Unità, 23 marzo 2000, Autonomie, p. 3) • «Chi verificherà se davvero una mietitrebbia che ha lavorato un campo di mais transgenico non sarà successivamente utilizzata in altri appezzamenti?». Secondo la Coldiretti «è necessario fare più ricerca e sperimentazione sul campo per verificare gli effetti sull'agroecosistema delle modalità di applicazione del principio di coesistenza». (Maurizio Tropeano, Stampa, 7 agosto 2005, p. 21, Agricoltura) • La crescente sensibilità alle problematiche ambientali che si sono verificate negli ultimi decenni ha determinato un conseguente allarmismo sulle ripercussioni negative che l’uomo può generare sia nei confronti degli ecosistemi naturali che degli agroecosistemi. (Stefano Benvenuti, in «Italian Journal of Agronomy», 2009, I, suppl., p. 46) • “L’azienda agricola biologica è un unico 'agro-eco-sistema' nel quale l’attività dell’uomo si inserisce utilizzando tecniche rispettose della fertilità del suolo, delle singole colture, degli animali e dell’equilibrio ambientale: tali tecniche escludono l’impiego di concimi, fitofarmaci e medicinali veterinari chimici di sintesi, e Organismi Geneticamente Modificati”, specificano ancora sulle pagine del Sinab. (Repubblica.it, 22 maggio 2017, Sapori) • Sei progetti, soprattutto in ottica green, per un totale di 9,3 miliardi di euro quelli del ministero delle Politiche agricole per l'uso delle risorse del Recovery fund. Da quello per "migliorare la resilienza dell'agroecosistema irriguo al dissesto idrogeologico e alla siccità" del valore di 3 miliardi in 6 anni per l'uso efficiente e razionale dell'acqua con nuove tecnologie (misuratori e telecontrollo), al progetto per lo sviluppo delle "biogas refinery [raffinerie di biogas] e lo stimolo alla conversione agro-ecologica delle pratiche agricole", che prevede 2 miliardi in 3 anni e cinque mesi. (Ansa.it, 16 settembre 2020, Terra&Gusto) • Una delle principali minacce per la biodiversità è dato dall’agricoltura intensiva, come mostrato dagli andamenti negativi delle popolazioni e della biodiversità sia degli impollinatori che degli uccelli (il farmland bird index [indice dell’avifauna agricola] ha proprio lo scopo di valutare la biodiversità negli agroecosistemi). L’obiettivo è quindi una transizione verso pratiche agricole completamente sostenibili, che non solo riducano l’utilizzo di sostanze chimiche dannose (una riduzione del 50% entro il 2030), ma tengano conto della necessità di diversificazione del paesaggio agricolo, attraverso il ripristino di elementi marginali, seminaturali, quali siepi, filari di alberi, piccole pozze, e muretti a secco. (Laura Scillitani, Scienzainrete.it, 14 giugno 2021, Ambiente) • Infine, sempre quest'anno, l'azienda ospiterà un Dottorato di Ricerca in Ingegneria dell'Informazione volto a completare un progetto, sviluppato da Agrofood Research Hub dell'Università degli studi di Brescia e iniziato già nel 2022. (Massimiliano Del Barba, Corriere della sera, 5 luglio 2023, p. 7, Economia).
Composto dal confisso agro- aggiunto al s. m. ecosistema.
Già attestato nel quotidiano «La Stampa» del 20 ottobre 1982, p. 9: «Lotta biologica: rappresenta la strategia più raffinata, realizzabile soltanto in ambienti in cui l'agroecosistema non sia stato sconvolto».