barattellum (Barattellum) s. m. inv. (iron.) Scambio di reciproco appoggio tra forze politiche per far passare ciascuna in Parlamento la propria proposta. ◆ Questa linea è stata portata avanti anche oggi a Palazzo Madama. "Non vi siete nemmeno sforzati di nascondere quello che è un vero e proprio baratto, siamo in presenza del barattellum", ha detto il senatore dem Andrea Martella mettendo in evidenza la strana coincidenza dell'inizio della discussione in commissione del premierato proprio nel giorno in cui nell'Aula del Senato arriva l'autonomia differenziata. (Francesco Curridori, Giornale.it, 17 gennaio 2024, Interni) • Romeo, nel suo intervento, […] [c]ita l’ideologo Gianfranco Miglio, che diceva che la crisi dello stato nazionale non è provocata dal federalismo, semmai il contrario. Dice che il meridione è stanco di vivere di «assistenzialismo» e che questa sarà «un’opportunità per tutti territori che vorranno prendersi più responsabilità». Infine rivendica l’accordo con Fdi, quel patto di maggioranza (definito «Barattellum» dalle opposizioni) che prevede anche il premierato: «Ne siamo fieri». (Andrea Carugati, Manifesto.it, 24 gennaio 2024, Politica) • Sottolineando in conclusione come questo disegno di legge sull’autonomia differenziata rappresenti parte del cosiddetto barattellum, cioè dell’accordo di scambio siglato all’interno della maggioranza tra la Lega, che dovrebbe ottenere l’autonomia differenziata, e Fratelli d’Italia, che vorrebbe ottenere il premierato, [Marco Sarracino (PD-IDP) preannuncia la dura opposizione del proprio gruppo motivata dall’amore per la coesione e per l’unità del Paese. (Camera.it, I Commissione (affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni), Resoconto sede referente del 14 febbraio 2024, p. 32) • [tit.] Il 'Barattellum' di Nordio, colpo di spugna sull'abuso d'ufficio e bavaglio ai giornalisti sulle intercettazioni. (Repubblica.it, 11 luglio 2024, Circo Massimo).
Derivato dal s. m. baratt(o) con l’aggiunta dello pseudo-suffisso latino -ellum, ricavato, nell’it. giornalistico, dalla forma capostipite mattarellum, dal cognome di Sergio Mattarella, e poi ripreso in seguito, con lo stesso meccanismo derivativo, da cognomi di politici italiani artefici di proposte di riforme elettorali e simili: tatarellum, mastellum, cossuttellum, grazianellum, berlusconellum, fisichellum, sartorellum, manzellum, urbanellum, bersanellum. Un'attestazione remota in Pensalibero.it, 11 novembre 2012, articolo di Mauro Del Bue: «Sarebbe bene che al più presto fosse solo un ricordo anche il sistema politico e istituzionale italiano e che si formasse anche in Italia un sistema europeo con partiti europei e istituzioni europee. Di stampo anglosassone o francese, non importa. Ma coerenti con un progetto di riforma. Basta coi Mattarellum, Porcellum, Barattellum di questi giorni».