brat agg. Nel gergo dei frequentatori dei social network, e poi di là anche in cerchie comunicative più ampie, detto di persona o di cosa che attira l’attenzione grazie a un aspetto, uno stile, un modo di porsi ribelle e anticonvenzionale. ◆ E l'influenza brat è arrivata anche nella campagna elettore di Kamala Harris. Subito dopo il clamoroso passo indietro di Biden, la pagina ufficiale di X/Twitter dedicata alla sua campagna elettorale è stata ribrandizzata “Kamala HQ” e l'immagine di copertina è stata appunto sostituita dalla stessa scritta su sfondo verde, proprio nello stile dell'album di Charlie XCX. Poco dopo è stata la stessa cantante a dare il suo endorsement, sempre con un tweet: “kamala IS brat”, ha scritto letteralmente dando il suo crisma definitivo. (Paolo Armelli, Wired.it, 23 luglio 2024, Presidenziali USA 2024) • Kamala Harris, la candidata di fatto dei Democratici alle elezioni presidenziali statunitensi di novembre, è brat, o almeno così ne parlano in molti, prima fra tutti la cantante pop britannica Charli XCX, che con il suo ultimo disco – Brat, per l’appunto – è diventata la responsabile del filone di meme più popolare di queste settimane. (Post.it, 24 luglio 2024, Cultura) • [tit.] Kamala Harris è 'brat'. Il termine, esploso sui social, potrebbe spostare voti per la candidata dem. (RaiNews.it, 25 luglio 2024, Esteri) • Ma essere brat è diventato uno stile di vita e soprattutto un'attitudine: «Bastano un pacchetto di sigarette e un accendino Bic. Un top bianco, senza reggiseno», ha spiegato lei [la cantautrice britannica Charli XCX] in un'intervista. Se è criptico, sono molto più rivelatori i suoi testi che entrano senza filtri nei pensieri e nelle sensazioni di una trentenne, anticonformista e libera, ma al tempo stesso vulnerabile e complicata. (Barbara Visentin, Corriere della sera, 4 agosto 2024, p. 37, Spettacoli).
Nel suo significato originario, l’ingl. brat, proprio degli usi informali e colloquiali, vale ‘ragazzaccio ma soprattutto ragazzaccia impertinente e sfacciata, monella’.
Brat: da insulto a simbolo pop della ribellione femminile
di Beatrice Cristalli
«Verde lime, un colore così sgraziato che persino le compagnie aeree low cost non lo usano per il proprio logo. La sfumatura in questione è [...] il verde brat, il colore chiassoso e irriverente che Charlie XCX ha scelto per il suo nuovo album». Si apre così il dossier “Cosa resterà di questa brat summer” di Sara Marzullo nella rivista Quants.Tempi moderni (n. 16), in cui racconta la risemantizzazione di un termine che nell’estate del 2024 è diventato un vero e proprio simbolo culturale. Non più solo ‘moccioso’ o ‘ragazzino capriccioso’ – come vuole la definizione canonica del Cambridge Dictionary –, ma un marchio di sfida che capovolge il suo senso originario. La storia di brat è infatti un caso di riappropriazione linguistica: da insulto a identità performativa, la parola viene reinterpretata alla luce di codici estetici e musicali ben precisi. La brat energy dell’artista Charli XCX è l’esempio perfetto di un fenomeno più ampio, in cui il linguaggio e la cultura pop si influenzano a vicenda. Ed è per questo che il mondo brat si inserisce nel ritorno dello stile Y2K, molto noto nel mondo della moda. Essere brat oggi significa incarnare un’idea di femminilità eccessiva e impenitente, sfacciata e consapevole, in netta opposizione alla compostezza demure e alle aspettative di garbo e misura imposte soprattutto alle donne. In questo senso, non è un caso che il termine brat richiami anche le Bratz dolls: il nome stesso delle iconiche bambole di inizio anni Duemila, dai lineamenti esagerati e dall’abbigliamento audace, già veicolava un’idea di femminilità diversa, più spregiudicata. Come per altri termini legati all’infanzia (ad esempio, baby girl, ‘bambolina’, ‘piccolina’), anche brat si carica di nuove sfumature grazie all’uso social, trasformandosi in un manifesto che riscrive l’immaginario femminile. Se un tempo il cosiddetto bad boy era l’archetipo maschile per eccellenza del “bello e dannato”, oggi questa funzione è assunta dalla brat girl. Sfrontata, iperfemminile e ribelle.