calcio relazionale loc. s.le m. Nel calcio, sistema di gioco che prevede la rapida messa in relazione tra più giocatori di una squadra attraverso il possesso palla, senza badare all’occupazione fissa di spazi e posizioni, al fine di creare situazioni di superiorità numerica in ogni zona del campo. ◆ Un calcio capace di esaltare le qualità, le caratteristiche e i momenti emozionali dei giocatori, soprattutto quelli più tecnici. Anche perché connettere tra loro i giocatori, rende tutti poi un po’ più felici. Un calcio che non ha paura di prendere una forma asimmetrica, che vuole dominare il possesso non per tattica e spazi predefiniti ma per tecnica e spazi dinamici. Il focus passa dallo spazio alla palla (e ai giocatori). Nel calcio posizionale, lo spazio occupato è fondamentale per poter performare meglio; nel calcio relazionale è la performance individuale a determinare gli spazi. (Antonio Gagliardi, Ultimouomo.com, 14 marzo 2023, Calcio) • Agli Europei mancano circa 200 giorni: "Se sono tanti o pochi? Dipende – ha aggiunto il Ct [Luciano Spalletti] –, se gli spazi che abbiamo a disposizione si usano bene potrebbero essere tanti, altrimenti sono pochi. Noi tenteremo di fare tutto il possibile, ma ora ci vuole anche un po' di collaborazione da parte dei club. Bisogna riuscire a trovare degli spazi e l'Italia deve stare a cuore a tutti. Noi dobbiamo provare a fare un calcio relazionale: del mio Napoli tutti ricordano l'azione in cui 10 giocatori tornarono in difesa per recuperare dopo un calcio d'angolo battuto male, con Osimhen che arrivò prima di tutti per dare una mano". (SportSky.it, 4 dicembre 2023, Calcio) • Spalletti, nel bel mezzo della lunga pausa invernale senza partite e senza allenamenti, tiene alta l'attenzione dell'Italia, che vorrebbe trasformare nella mentalità in un club anche attraverso il calcio relazionale. (Alessandro Bocci, Corriere della sera, 8 febbraio 2024, p. 43, Sport) • Thiago Motta è già considerato un tecnico pronto per una big, i risultati del Bologna in questo senso sono inequivocabili, ma forse è anche uno dei primi allenatori del contesto italiano potenzialmente in grado di rasserenare un confronto/contrasto di tattica calcistica, senza esasperarlo. Come? Preparando un cocktail – pure gustoso, per altro – tra calcio posizionale e calcio relazionale, e portando questa terza via a lottare per l’accesso in Champions League. (Claudio Pellecchia, RivistaUndici.com, 5 marzo 2024, Serie A) • Pragmatico e visionario al tempo stesso, il ct in soli tre mesi vuole costruire una Nazionale vincente, ma anche innovativa: percorso ambizioso, alla Sacchi del terzo millennio. Lo Spalletti visionario persegue il cosiddetto calcio relazionale o fluido, senza più ruoli fissi, in un mix tra duelli fisici a tuttocampo e azioni offensive fuori dai canoni usuali: capita che un difensore tenti l’assist a un altro difensore. (Enrico Currò, Repubblica.it, 23 marzo 2024, Calcio).
Composto dal s. m. calcio e dall’agg. relazionale. In un’accezione che non sembra del tutto tecnicistica ma non pare troppo distante dall’idea di fondo designata dal tecnicismo, troviamo calcio relazionale in un articolo di Luca Bertelli nel «Corriere della sera» (1° dicembre 2016, Sport, p. 9): «La Bertolini [Milena B.] ha ricordato che "se sono qui da 5 anni, significa che un equilibrio tra me e lui [Giuseppe Cesari, presidente del Brescia femminile] è stato trovato. Non mi sono offesa per le sue critiche, perché lo conosco", ma sulla svolta tattica ha eccepito: "Ho fatto giocare chi stava meglio, il 4-4-2 è venuto di conseguenza. Ascolto tutti, poi decido io. Nel nostro sport conta l'atteggiamento, non il modulo. Le ragazze mi hanno dimostrato affetto? il mio è un calcio relazionale, i legami contano"».