cognatismo s. m. Forma di nepotismo caratterizzata dal fatto che chi favorisce e chi è favorita o favorito sono, tra di loro, cognati. ♦ Il potere personale di cui godeva Olimpia [Maidalchini, cognata di papa Innocenzo X] venne stigmatizzato e condannato da numerosi pamphlets che vennero scritti contro di lei, il più delle volte di autore ignoto, mentre vignette e cartelli derisori venivano appesi per le strade di Roma. Tutti comunque tendevano a fare della cognata la personificazione dell’avarizia, dell’amore per il denaro e dell’eccessivo desiderio di ricchezze. Nel 1666 Olimpia fu anche oggetto di una biografia romanzata da parte di Gregorio Leti che, abiurato il cattolicesimo si era convertito al protestantesimo. La biografia di Leti venne tradotta contribuendo alla fama negativa della cognata di Innocenzo X fuori dei confini italiani e nel mondo protestante, decretando il successo del termine cognatismo, oltre a quello già in voga di nepotismo per descrivere le vicende delle famiglie papali. (Marina D’Amelia, Archiviocapitolino.it, 12 aprile 2017, Notizie ed eventi) • Il rito ambrosiano, ossia la virtuosità lombarda rispetto alla limacciosità da suburra della politica romana, si è rivelato confusione tra interessi pubblici e privati. È diventato o e sempre stato (vedi Craxi con il cognato Pillitteri, un amante del cinema imposto come sindaco di Milano) cognatismo e dunque favorisco il marito di mia moglie che con lei ha una società che lavora pure per la Regione che presiedo e li pago con i soldi che mi ha lasciato [...]. (Mario Ajello, Messaggero.it, 28 luglio 2020, Politica) • Il caso di cognatismo che ci è apparso di recente mostra invece, in scala ridotta, Francesco Lollobrigida, cognome esemplare, tra Cinecittà dei tempi d’oro e Idroscalo di Ostia (fu proprio una tal Maria Teresa Lollobrigida a scorgere il cadavere sfigurato di Pasolini il giorno dei morti del 1975), Lollobrigida che da qualche tempo puntualmente appare, proprio come il cucù dell’orologio a muro tirolese, in ogni telegiornale che si rispetti. Esatto, non c’è sera in cui, all’ora del desco, non giunga una sua, sia pur stringata, “ufficiale”, dichiarazione formato fototessera o nota in veste di capogruppo di Fratelli d’Italia a Montecitorio, così nel “pastone”. (Fulvio Abbate, HuffingtonPost.it, 29 aprile 2021, Politica) • Quello della destra non è amichettismo? “No, familismo e clientelismo”. Cioè? “Anzi cognatismo. Ma il fenomeno nasce in Spagna, dove il generale Franco, detto il Generalissimo, aveva piazzato il cognato, Ramón Serrano Súñer, come ministro degli Esteri, e perciò ribattezzato il Cognatissimo”. Cosa pensa di questa destra? “Tutto il male possibile”. (Concetto Vecchio intervista Fulvio Abbate, Repubblica.it, 23 gennaio 2024, Politica) • ll ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida rigetta le accuse di favoritismi per il suo legame di parentela con la premier Giorgia Meloni. L’accusa è quella di “cognatismo”, ennesimo neologismo coniato dalla politica italiana insieme al recentissimo “amichettismo” e all’ormai sdoganato “nepotismo”. (Maria Rita Esposito, Tag.24.it, 25 gennaio 2024, Politica).
Derivato dal s. m. cognato con l’aggiunta del suffisso -ismo. Gregorio Leti (1630-1701), nell’opera satirica Il nipotismo di Roma (Amsterdam, Elzevier, 1667), lancia il neologismo cognatismo; vedi, per es., parte I, libro III, p. 167: «Morì Innocentio nel mille sei cento 55, dieci anni, quattro mesi e non sò che giorni doppo il suo Ponteficato, onde il Cognatismo, ed il Nipotismo, fù forza di ritirarsi dal Vaticano, per dar luogo al nuovo Pontefice, che successe al Ponteficato, trè mesi doppo la morte d'Innocentio, e questo fù Alesandro settimo che vive, e regna al presente».
Cognatismo riemerge quindi dalle cronache e dei libri di storia, attraverso i secoli, con sparsi affioramenti intermedi (per es., nell’opera La congiura de’ Pazzi,1789, di Vittorio Alfieri, vedi nelle Opere complete di Vittorio Alfieri, vol. VII, p. 327, Padova, Nicolò Zanon Bettoni, 1809).