dealcolizzare (de-alcolizzare) v. tr. 1. Ridurre parzialmente o totalmente il tenore alcolico del vino, della birra o di altre bevande alcoliche; dealcolare. 2. Sottoporre un luogo al divieto di acquisto, possesso e consumo di bevande alcoliche. ◆ Al bar d'angolo, nel cuore di San Lorenzo, il ragazzo di colore seduto sullo sgabello al bancone sorseggia una Becks, la birra più gettonata della zona. Difficile dire se sia aperitivo o ammazza caffè, l'ora è «ambigua», diciamo le 14 del pomeriggio. Il giovanotto familiarizza col gestore, ha tutta l'aria di essere uno dei nuovi residenti del quartiere. Sa perfettamente che San Lorenzo di notte è stato «dealcolizzato» su provvedimento delle autorità pubbliche: dalle 22 di sera è vietata, sull'asse via Ginori-via Nazionale, la vendita e l'asporto fuori dai locali di bevande alcoliche in bottiglia. (Maurizio Bologni, Repubblica, 21 giugno 2006, Firenze, p. 7) • Vuoi per motivi salutistici, vuoi per la paura dell’etilometro, i vini cosiddetti “leggeri” sembrano incontrare i favori dei consumatori e quindi l’attenzione dei produttori. In esatta controtendenza con gli anni passati quando imperversò la moda dei vini potenti, muscolari, addirittura ipertrofici e fecero il loro ingresso in cantina i famigerati concentratori. Il problema quindi sarebbe quello di dealcolizzare vini che negli anni, sia a causa del cambiamento climatico che per via delle pratiche di vigna e di cantina, hanno enfatizzato il loro carico alcolico. (Mauro Rosati, Unità, 2 settembre 2011, p. 29, Food Politics) • A questo punto cosa è auspicabile? Per prima cosa che gli aiuti di Stato all'uso di mosto concentrato finiscano, perché sono pratiche che non hanno ragione di esistere, soprattutto perché le temperature sempre più alte durante l'estate ci permettono tranquillamente di raggiungere le gradazioni alcoliche necessarie, a volte addirittura eccessive. In questo momento il nostro problema, se proprio si volessero manipolare i prodotti della terra, sarebbe quello di de-alcolizzare il vino e non di arricchirlo ulteriormente. (Carlo Petrini, Repubblica, 30 settembre 2011, Prima pagina) • Rientra nella lista dei contrari anche Fivi: “Vino dealcolato?” dice a tre Bicchieri il vicepresidente Gaetano Morella “Se il nome ha una sua importanza, riteniamo che un prodotto manipolato non possa chiamarsi così. Il vino è un'altra cosa: è un prodotto agricolo, che racconta un territorio. Dealcolizzare significa fare un vino a ricetta, che nulla ha a che fare con le pratiche agricole”. Ha, però, sicuramente a che fare con il mercato. Allora il dilemma è tra seguire il trend o restare dei puristi. (Loredana Sottile, Gamberorosso.it, 11 marzo 2019, Notizie) • «Non è tra le nostre priorità dealcolizzare l’Amarone. Ci saranno anche mercati che lo chiedono, penso ad esempio agli arabi. Ma noi siamo molto distanti da questo cambiamento». Poi si ferma un attimo e incalza. «Anzi, dirò di più: mi sembra davvero l’ennesima sciocchezza da parte dell’Unione Europea». Christian Marchesini, presidente del consorzio della Valpolicella, sintetizza con queste parole la furibonda reazione del vino veneto allo scenario che si va defilando a Bruxelles. (Mauro Pigozzo, Corriere della sera.it, 7 maggio 2021, Corriere del Veneto / Cucina e vini).
Derivato dal v. alcolizzare con l’aggiunta del prefisso de-.
Già attestato in Stampa, 28 dicembre 1983, Prima pagina.