dealcolizzato agg. 1. Detto di bevanda privata della componente alcolica tramite estrazione dell’alcol per evaporazione, distillazione o per osmosi; dealcolato. | Per estensione, caratterizzato dalla presenza di un simile tipo di bevanda. 2. Detto di luogo in cui è vietato il consumo di bevande alcoliche. ◆ Il ministero dell'Interno ha annunciato delle misure restrittive per cui si punisce con una multa di cento sterline il bere in strada e in altri luoghi pubblici nel centro di alcune cittadine. Per il momento soltanto Coventry ha una zona "dealcolizzata" (Mino Vignolo, Corriere della sera, 2 novembre 1988, p. 5, Esteri) • La pace nel mondo val bene un buon brindisi, ma da qui a finire storditi sotto il tavolo delle riunioni ufficiali alle Nazioni Unite il passo non dovrebbe essere poi così breve. Invece lo è più di quanto si possa immaginare. Almeno a giudicare dall'allarme lanciato dall'ambasciatore americano in commissione bilancio. «Mettiamo un bel tappo di sughero alle nostre abitudini. Decidiamo che le nostre riunioni d'ora in avanti diventano zone dealcolizzate»: lancia l'allarme Joseph Torsella. (Massimo Vincenzi, Repubblica, 9 marzo 2013, Prima pagina) • Lo scorso giugno la Commissione Europea ha presentato la sua proposta di modifica del regolamento n. 1308/2013, che disciplina la Pac. All'articolo 193, fanno la loro comparsa proprio i termini “vino dealcolizzato” (con tasso alcolometrico non superiore a 0,5% vol.) e “vino parzialmente dealcolizzato” (con tasso alcolometrico compreso tra 0.5% e 9%). Si tratta di una prima volta, un tentativo di armonizzarne a livello europeo questa tipologia di prodotto. Al momento, infatti, sono le singole legislazioni nazionali ad ammetterne o meno la dicitura. Lo ha fatto la Spagna (dove anche un produttore come Torres ha inserito una linea dealcolizzata) e lo ha fatto la Germania, sebbene poi la pratica non abbia avuto troppo seguito. (Loredana Sottile, Gamberorosso.it, 11 marzo 2019, Notizie) • Dopo il via libera alle pietanze a base di insetti ora l’Ue vorrebbe portare sulle tavole dei cittadini anche il vino "analcolico". Il tutto per rendere più green e sostenibile la nostra dieta. La proposta è contenuta in un documento della Presidenza del Consiglio dei Ministri Ue, visionato dal Giornale.it, in cui, denuncia la Coldiretti, "viene affrontata la pratica della dealcolazione parziale e totale dei vini". A sollevare il problema della denominazione dei prodotti vitivinicoli dealcolizzati era stata la Commissione Ue. Nel super trilogo per la riforma della Pac si è quindi optato per una parziale dealcolizzazione anche dei vini a indicazione geografica tipica, con la possibilità di aggiungere acqua per rendere più leggero il prodotto. (Alessandra Benignetti, Giornale.it, 7 maggio 2021, Mondo) • I vini dealcolati o dealcolizzati sono previsti in Europa dal regolamento 2117/2021 mentre si sta discutendo delle pratiche enologiche da autorizzare per produrli e delle regole sull’etichettatura. Più complesso, invece, il quadro normativo nazionale. La legge quadro del settore, il “Testo unico del vino” (Legge 238/2016) non contempla il vino senz’alcol e occorre individuare soluzioni normative per consentire alle cantine italiane la dealcolazione. Possibilità già prevista da altri Paesi Ue produttori. (Giorgio Dell'Orefice, Sole24ore.com, 13 dicembre 2022, Tendenze) • In particolare, in Europa, la parte "vino" si attesta a 322 milioni di euro e quella di distillati e liquori senza alcol a 168 milioni. I paesi UE che trainano il mercato sono Francia, Spagna, Germania e Belgio. Se la birra è di gran lunga il prodotto più venduto, in alcuni paesi avanza anche il consumo di vini dealcolizzati. Ad esempio, in Francia il vino a basso tenore di alcol ha raggiunto nel 2021 un mercato di 166 milioni mentre nel Regno Unito, le vendite valgono 98 milioni. (Ansa.it, 28 marzo 2023, Terra&Gusto).
Originariamente, forma del p. pass. del v. dealcolizzare.