deinfluencing s. m. inv. Nel circuito dei social media, il suggerimento di non acquistare determinati prodotti perché sostenuti da una pubblicità ingannevole. ◆ In un articolo del New York Times dal titolo The Moral Quandary of ‘Slow Fashion’ Influencers, Isabel Slone riflette su questo fenomeno e su quanto sia difficile lavorare nel settore della moda mentre si sostiene che l'industria della moda debba finire. “Sebbene questi influencer possano mostrare marchi che cercano di mitigare l'impatto ambientale, i loro contenuti continuano ad alimentare il desiderio di consumo” scrive Slone. Questo è esattamente ciò che TikTok sta provando a venderci oggi con il movimento del deinfluencing. (Alessia Vitale, Harpersbazaar.com, 17 febbraio 2023, Culture) • Deinfluencing perché è l’opposto di quello che fanno gli influencer, ovvero suggerirti di comprare qualcosa che loro consigliano (e per cui spesso sono pagati). Come accade di frequente, la nuova moda arriva dagli Stati Uniti, dove numerosi creator negli ultimi mesi hanno iniziato a parlare dei prodotti che non li hanno convinti. Si è passati da #tiktokmademebuyit a #deinfluencergang. (Alice Scaglioni, Corriere della sera.it, 6 marzo 2023, Login:) • La deinfluencer canadese Michelle Skidelsky ha dichiarato a Forbes che il consumo eccessivo è molto presente su TikTok, rendendo “molto facile cadere nella tana del coniglio quando si acquistano cose che vedi online nella speranza di avere una vita migliore”. Alcuni marchi hanno tentato di combattere l’impatto dell’industria della moda sull’ambiente, come Patagonia, che si è trasformata in una società benefit nel 2022 e ha donato i profitti dei suoi 1,5 miliardi di dollari di vendite annuali per combattere il cambiamento climatico. (Forbes.it, 9 marzo 2023, Trending).
Dall’ingl. deinfluencing, a sua volta dalla forma influencing (‘[l’]influenzare’) con l’aggiunta del prefisso sottrattivo de-.