doomscrolling s. m. inv. In internet, l’azione di scorrere in modo compulsivo pagine di siti e bacheche di social network alla ricerca di cattive notizie. ♦ “Doomscrolling” diventa sinonimo di una tendenza che è quella della comunicazione globale, anzi glocale. È il nostro dito che continua a scorrere e ancora, a caccia dell'ultimo aggiornamento sull'ennesima catastrofe in corso. Accade a livello internazionale, potenziato dall'impostazione dei titoli di quotidiani e televisioni, ma lo ritroviamo anche nel piccolo, fra i discorsi della gente e nel modo di consumare il web. Ore e ore del nostro tempo passano così, cercando news che in tanti casi ci rimandano a notizie già dette, masticate e predigerite, incomplete e spesso tutte simili fra loro. (Maddalena De Bernardi, Donna Moderna.com, 15 dicembre 2020, Benessere) • [tit.] È stato anche l’anno del “doomscrolling” [sommario] Che è quello che facciamo quando leggiamo brutte notizie online una dietro l'altra, deprimendoci, e nel 2020 ha riguardato un po' tutti. (Post.it, 30 dicembre 2020, Tecnologia) • [tit.] Cos'è il doomscrolling (e perché / bisogna evitarlo)? [sommario] Fare doomscrolling significa cercare compulsivamente / cattive notizie online: un'abitudine che si è accentuata con / la pandemia. (Focus.it, 24 luglio 2021, Salute) • “Quello che oggi chiamiamo doomscrolling - spiega a Wired David Lazzari, presidente dell’Ordine nazionale degli psicologi - è la manifestazione di un fenomeno più ampio e noto da tempo, la cosiddetta coazione a ripetere. Si tratta di uno schema di comportamento in cui si entra in un loop di dipendenza e si ripetono compulsivamente le azioni che caratterizzano la dipendenza stessa. L’origine di questo fenomeno è di solito un eccesso di tensione, che porta a una disregolazione dei normali meccanismi di controllo del nostro comportamento. Un po’ come quelli che hanno bisogno di controllare ossessivamente, a breve distanza di tempo, di aver chiuso il rubinetto del gas”. (Sandro Iannaccone, Wired.it, 9 aprile 2022, Manuale di autodifesa) • È una specie di ipocondria in versione mediatica, simile al disturbo più noto provocato dalla preoccupazione eccessiva e irrazionale riguardo la propria salute: se gli ipocondriaci “classici” cercano continuamente notizie sulle malattie che immaginano di avere, quelli mediatici sono ossessionati proprio dalle novità deprimenti che riescono a scovare costantemente, soprattutto attraverso il web e i mass media digitali. Questa patologia ha anche un nome scientifico, in inglese: doomscrolling. (Marco Brando, Treccani.it, 5 luglio 2022, Atlante).
Voce ingl. composta dal s. doom (‘sventura; ‘condanna’) e dalla forma verbale sostantivata scrolling (‘scorrimento’, dal verbo to scroll ‘far scorrere in senso verticale un testo sullo schermo di computer, smartphone, tablet, ecc.’).